Ieri torino.repubblica.it ha dedicato
una bella galleria fotografica, tutta in bianco e nero, alle immagini di un giovane fotografo, il
bosniaco Dino Jasarevic. Le ha intitolate
Diventa poesia uno sguardo laterale
su Torino e, a scorrere le tantissime foto su Torino e sui torinesi, su piccoli
attimi di vita comune e quotidiana, trasformati in piccoli eventi e in tenera
poesia, viene da cercare di saperne di più sull'autore.
Si scopre così il suo sito web, in cui racconta un po' di sé. E' nato a Brcko,
in Bosnia Erzegovina, nel 1983 e nel 1992 è scappato, con la sua famiglia,
"dalla stramaledetta guerra dei Balcani". Si sono stabiliti in Italia
e, sette anni fa, Dino ha fatto di Torino la sua città d'elezione. Nella vita
fa il clown per i bambini e gestisce una società d'animazione, Nueva Idea. Ma
da due anni si dedica anche alla fotografia. E così spiega la sua passione per le foto, nel suo sito web: "Fotografare per me è il modo ideale per vivermi quello che mi circonda e non trovo miglior cosa che passeggiare per le strade e vivermi le storie e le atmosfere delle città. Osservo i gesti della gente, l'architettura del luogo che mi circonda e come vivono le persone tutto quello che le circonda. A volte osservo eventi straordinari di vita umana dall'esterno e cerco di non modificarne l'andamento, resto ad osservare con la mia macchina fotografica e quando faccio click non si può descrivere quello che sento, lo potete veder solo nelle mie immagini".
Su Flick, su
Facebook, nel suo sito web, foto di istanti che raccontano storie: il bambino
che si nasconde dietro a un albero in un giardinetto, un anziano alla fermata
di un autobus, una mattinata d'inverno nei Murazzi deserti, i passanti della notte,
i volti affacciati dai finestrini di un autobus. Una città sospesa, in bianco e
nero, di storie comuni, facilmente riconoscibile e a suo modo poetica, se la si
sa guardare. Non c'è solo Torino nel suo immaginario, ci sono stazioni del Nord
Est, coppie innamorate a Venezia, scorci di mari vicini e lontani, persone sempre
in attesa di qualcosa, su un autobus, alla fermata, su una panchina. Non perdiamo
di vista Dino e le sue storie.
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