FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Quando davanti alla Fiat Mirafiori c'era l'ippodromo

Mi ricordo, quando davanti alla Fiat Mirafiori, in piazza Caio Mario, c'era un campo di grano. Era tra corso Traiano e corso Tazzoli, immerso tra i parcheggi degli operai, e i suoi colori indicavano il volgere delle stagioni e la vicinanza dalla fine della scuola.

Ma che davanti alla Fiat ci fosse un ippodromo, proprio non l'avrei immaginato. E, invece, le foto della prima metà del XX secolo, ce lo raccontano proprio lì, davanti a uno stabilimento della Fiat circondato dalla campagna. Non c'erano ancora piazza Caio Mario e, tanto meno, corso Agnelli e corso Unione Sovietica, né c'era corso Traiano, sul cui tracciato insisteva l'ippodromo. E non c'erano neanche i quartieri operai che circondano adesso Mirafiori, su tutti i lati. Insomma, vale davvero il detto che lì un tempo era tutta campagna.

Ippodromo di Mirafiori Ippodromo di Mirafiori


L'Ippodromo di Mirafiori venne augurato nel 1906, ben prima della Fiat Mirafiori, che arrivò solo negli anni 30. Era uno degli ippodromi più moderni d'Italia, con una pista di 1800 metri, utilizzata anche per le corse ad ostacoli; anche le strutture per gli spettatori erano all'avanguardia: oltre alle tribune, c'erano anche gli uffici telegrafici e telefonici, che facilitavano le comunicazioni, locali per la socializzazione e per i pasti. Non erano solo corse dei cavalli, erano incontri, erano relazioni sociali, era vedere e farsi vedere.

Nel web girano preziosi brevi video dell'Istituto Luce, che raccontano l'Ippodromo e la vita sociale che gli girava intorno. In uno si vede l'aitante principe ereditario Umberto, che assiste alle corse ippiche in divisa, mentre intorno a lui si muovono le eleganti ragazze dell'epoca. Nell'altro video si assiste a una sfilata di quattordici case di moda torinesi, che, spiega la speaker, "con buon gusto e successo cooperano all'autarchia dell'abbigliamento".

L'ippodromo di Mirafiori venne abbandonato alla fine degli anni 50, quando fu costruito quello di Vinovo. Finita l'epoca delle corse ippiche e della società benestante che girava intorno a esse, per Mirafiori iniziava la tumultuosa crescita edilizia della stagione operaia.

Le foto, da skyscraper.com; i video da youtube e da dailymotion.




La moda all'ippodromo di Mirafiori di LuceCinecitta


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