FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Le novità del Museo Egizio: nel 2015 una videoguida gratuita e nuovi scavi in Egitto

Beni Culturali: le eccellenze internazionali e la scommessa italiana è il titolo di un convegno che si è tenuto oggi a Venezia e che è stato possibile seguire in streaming su muve.it, il sito della Fondazione Musei Civici Venezia. Tra i relatori della giornata c'era anche Christian Greco, da sei mesi direttore del Museo Egizio di Torino.

Nel suo intervento Greco ha raccontato il nuovo Museo Egizio, che il 1° aprile 2015 riaprirà non solo con un nuovo allestimento, ma anche con una nuova concezione e una nuova immagine. Senza rinunciare a se stesso, alla propria storia e alla propria identità, il Museo Egizio intende aprirsi all'esterno, verso la città che lo ospita e verso i centri di ricerca internazionali. "Basta considerare il Museo Egizio come un Museo locale. Non lo è. Che non si dimentichi che l'Egittologia è nata a Torino!" ha rivendicato Greco, ripercorrendo la storia del Museo, il primo al mondo dedicato solo all'Egitto, sin dal XIX secolo, il più importante d'Europa per antichità e per consistenza delle collezioni.

Rivendicato il posto del Museo Egizio nel mondo, Greco ha raccontato i suoi progetti. Due gli obiettivi principali: la tutela e la comprensione delle collezioni da una parte e l'apertura verso l'esterno e verso il pubblico. Ha insistito moltissimo su entrambi i punti, spingendo anche a riflessioni importanti. Ha affermato che il Museo Egizio, come tutte le entità culturali, intende rapportarsi alla realtà cittadina: "Ma per stringere rapporti con questa realtà bisogna stabilire di cosa si sta parlando. A Torino, per esempio, basta andare a Porta Palazzo per scoprire che la lingua più diffusa è l'arabo". E come non pensare che il Museo Egizio conserva una parte della storia del Nord Africa, da cui provengono i cittadini di Porta Palazzo? Come non pensare a un Museo Egizio, cuore pulsante anche per loro, che di quella civiltà sono in qualche modo figli? Mai pensato prima che il Museo Egizio potrebbe essere uno strumento di dialogo della Torino multiculturale, grazie Direttore!

Dalla prossima riapertura tutti i visitatori saranno dotati di videoguida, compresa nel prezzo del biglietto; il percorso museale, che sarà secondo le parole del Direttore "archeologico, cronologico e con approfondimenti tematici", sarà arricchito di strumenti multimediali, in modo che i visitatori possano approfondire gli argomenti che più li colpiscono. C'è una parola che è tornata spesso nel discorso di Greco: la contestualizzazione. Greco ha insistito molto sulla necessità di stabilire relazioni con i Musei che posseggono reperti provenienti dallo stesso scavo. Relazioni che devono essere riconosciute dal pubblico, nell'itinerario museale, e che devono essere stabilite dal Museo come centro di ricerca.

L'Egizio intende infatti riprendersi il suo posto negli studi egizi. Ci sono accordi con il CNR, si stanno stabilendo relazioni con gli altri Musei europei e sembra saranno strettissimi i rapporti con i Musei Vaticani, con cui si sta pensando addirittura a un biglietto condiviso (grandi i vantaggi per il pubblico, in un Museo aperto al mondo!).

Nel 2015 non solo il 1° aprile sarà una data fondamentale, ci sarà anche il 1° maggio. Sarà allora che per la prima volta dopo decenni il Museo Egizio tornerà a scavare in Egitto. Non lo farà per portare i reperti a Torino: la legge egiziana stabilisce che tutto ciò che viene scavato in Egitto, in Egitto deve (giustamente) rimanere. Gli archeologi lavoreranno per conoscere meglio le proprie collezioni, perché dalla conoscenza arriva anche una tutela migliore del proprio patrimonio.

E dopo aver ascoltato le parole di Christian Greco e ricordato che tutto quello che lui ha raccontato sta avvenendo in un Museo rimasto sempre aperto al pubblico, nonostante il cantiere, viene da pensare come un Museo Egizio più presente sulla scena internazionale, più aperto ai visitatori con le sue iniziative, sia una grande occasione culturale e turistica anche per Torino. Buon lavoro, Direttore!


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