FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

La Cascina Airale, la più antica di Torino, nel Parco Colletta

Probabilmente l'avrete notata, in via Zanella, nei pressi dell'ingresso al Cimitero Monumentale di Torino. E' un grande rudere, ormai nascosto quasi completamente dalla vegetazione. Se passate da quelle parti, dedicategli qualche minuto d'attenzione: è quello che rimane di una delle più antiche cascine del territorio torinese, la Cascina Airale. Il suo nome deriva da ajra o aia, il luogo della battitura del grano; dunque la sua funzione era quella, molto probabilmente, di granaio. Di impianto medievale, a corte chiusa, non si sa bene quando sia stata costruita, si sa però che era già esistente quando il duca Emanuele Filiberto acquistò il Viboccone, nel 1567, perché i documenti dell'epoca sostengono che la proprietà comprendesse "il ristretto del’Ayralle col suo ricetto…di origine medioevale". Il Viboccone fu una delle residenze predilette del Duca Emanuele Filiberto, quella in cui poteva dedicarsi alla caccia, una delle sue passioni, senza allontanarsi troppo da Torino; di quella residenza, all'interno del Regio Parco, è arrivato niente al nostro tempo, se non, incredibilmente, la Cascina Airale.

Arrivata senza troppi scossoni al XVIII secolo, l'Airale ebbe un momento di gloria durante l'assedio del 1706, trovandosi sulla linea della battaglia finale; in questa circostanza rifornì le truppe piemontesi di viveri, esaltando la sua vocazione originale di granaio. Pochi decenni dopo ci fu un ampliamento, con l'aggiunta di un'intera ala all'impianto originario. Da allora in poi non c'è stata più alcuna sostanziale modifica.

C'è sì stato l'abbandono del Novecento. Diventata nel 1978 proprietà comunale, dal 1982 è ufficialmente disabitata, essendo stati allontanati anche gli ultimi abitanti, una famiglia di contadini che si dedicava alle attività agricole. Adesso la Cascina Airale è in stato di totale abbandono, divorata dalla vegetazione spontanea, che appena fa intuire la sua esistenza: i tetti sfondati, le finestre murate, le capriate ancora in piedi, a ricordare il tempo che fu. Tutt'intorno il Parco Colletta, con i suoi sentieri e i suoi prati, e, a vegliare dall'alto, la Basilica di Superga. Una delle costruzioni più antiche di Torino, arrivata a noi dal Rinascimento (o forse dal Medioevo), che potrebbe avere avuto un altro destino, più consono al suo passato, più utile alla comunità che la circonda, siano il Parco Colletta, il Cimitero Monumentale o il quartiere di Regio Parco. Ci sono vari esempi di cascine recuperate nel territorio torinese, si pensi alla Cascine Giaione, oggi Biblioteca, in via Guido Reni, o alla Cascina La Fossata, di prossima ristrutturazione in Borgo Vittoria. Peccato che nella lista non ci sia anche la Cascina Airale.


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