Fino al 2016. Così riportano i media cittadini in questi giorni: i torinesi dovranno
aspettare fino ad allora, per poter rivedere finalmente la stazione
di Porta Nuova senza impalcature né cantieri. Probabilmente si
ricorda a fatica l'ultima volta in cui si è vista la bella stazione
torinese senza ponteggi e lavori in corso. Personalmente non la
ricordo da almeno una decina d'anni abbondante. Porta Nuova è una
delle stazioni ottocentesche più belle d'Italia. Fu costruita tra il
1860 e il 1867 da Alessandro Mazzuchetti, per accogliere nella
capitale del Regno la ferrovia che arrivava da Genova. La sua
posizione fu privilegiata sin dalla sua realizzazione: davanti a
piazza Carlo Felice, a chiudere la prospettiva di via Roma, con la
sua facciata di vetro, marmi e portici, e lungo il più maestoso corso
cittadino, corso Vittorio Emanuele, cerniera tra il
centro storico e la città moderna.
Ancora oggi Porta Nuova è un
centro nevralgico per Torino. E' la terza stazione italiana per
traffico, con circa 70 milioni di utenti all'anno, e, grazie a
questo, di qui passano numerosissime linee di autobus e tram, che la
collegano con tutte le direzioni cittadine, e qui ha una fermata la
M1, l'unica linea della metropolitana. La costruzione del passante
ferroviario, che collega tutte le stazioni torinesi, dal Lingotto
fino a Stura, passando per Porta Susa, ha isolato Porta Nuova,
stazione di attestamento, ma non di passaggio, e le ha tolto
molta importanza. Così da un paio di decenni
ci si chiede cosa fare di Porta Nuova. Cosa fare di quest'edificio
magnifico e solenne, così rigoroso nei movimenti di persone e nei
suoi collegamenti e così elegante e torinese nelle sue architetture?
Si era parlato di trasformare tutta la sua area in una sorta di
Central Park torinese e di spostare nell'edificio il Museo Egizio: un
progetto suggestivo per ovviare alle tentazioni di convertire la
dismissione della stazione in una nuova operazione immobiliare. Ma è rimasto lettera morta. Tra
le proposte più strane, c'è stata anche quella di portare il mare a Porta
Nuova, allagando l'area adesso occupata dai binari, fino al ponte di
via Passo Buole e dotando di spiagge le zone lungo via Nizza e via Sacchi. E' stato creato anche un apposito canale
su youtube, per sostenere il progetto,
Nel frattempo è partito il progetto delle Grandi Stazioni, che
ha trasformato radicalmente Porta Nuova, mantenendo intatti la sua
struttura esterna e il grandioso atrio d'ingresso. Nella parte
mediana, tra l'atrio e l'accesso ai binari, è stato ricavato un
centro commerciale su due piani, in cui hanno trovato posto numerosi
marchi nazionali e internazionali (ma ci sono anche numerosi spazi vuoti). Sul lato di via Sacchi sarà
costruito un parcheggio sotterraneo, con un'area a
verde in superficie; un parcheggio è previsto anche sul lato di via
Nizza. Sulla carta il progetto di trasformazione di Porta Nuova ha
sempre avuto un suo fascino, ma nella realtà suscita parecchie perplessità. Non solo è arrivata la crisi economica, che ha fatto
fallire numerose ditte appaltatrici dei lavori, causando ritardi
nelle consegne. Ma non c'è neanche stato un progetto chiaro sul futuro della stazione.
Mentre si lavorava alla sua ristrutturazione, si parlava della sua
dismissione. Mentre veniva trasformata in una sorta di centro
commerciale dotato di binari, si sottolineava come Porta Susa sarebbe
stata la stazione più importante di Torino e la si dotava di una
struttura avveniristica. Ancora oggi non è chiaro cosa sarà di
Porta Nuova, una volta completata la ristrutturazione, con la
pulitura della facciata e la costruzione dei parcheggi. Sarà il
capolinea torinese dei treni a media percorrenza, diretti verso
Cuneo, Alessandria e Genova? Sarà il capolinea del Nord-Ovest dei
treni ad alta velocità, diretti verso Sud, sia dal lato tirrenico
che da quello adriatico, sia verso Venezia? Torino sarà ancora
capolinea delle linee nazionali a lunga percorrenza o sarà stazione
di passaggio, grazie a Porta Susa, dei grandi corridoi ferroviari
europei, che attraverseranno la Pianura Padana diretti verso l'Oceano
Atlantico, a Ovest, e verso la Russia a Est? Non è ancora chiaro.
Chissà se lo sapremo nel 2016.
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