FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Filippo Juvarra. Fantasia barocca, la mostra virtuale di Palazzo Madama

Ieri si sono celebrati i 300 anni della nomina di Filippo Juvarra a Primo Architetto Civile del Regno di Sicilia. Era il 15 dicembre 1714, Filippo Juvarra era appena arrivato a Torino, invitato da Vittorio Amedeo II. Nato a Messina, Juvarra aveva conosciuto Vittorio Amedeo pochi mesi prima, durante il viaggio del neo-sovrano in Sicilia, la terra che dava il nome al suo Regno (poco dopo la Sicilia sarebbe stata scambiata con la Sardegna e il Regno di Sardegna sarebbe stato protagonista della riunificazione d'Italia). Narrano le cronache che tra il 48enne sovrano e il 36enne architetto fu subito simpatia e chimica, tanto che Vittorio Amedeo volle il siciliano a Torino, per cambiare il volto della capitale del nuovo Regno. E se Filippo lo cambiò!

A lui Torino deve ancora oggi buona parte dell'immagine bella che ha di se stessa e i torinesi gli devono alcuni dei simboli più importanti della propria identità e del proprio immaginario. Vi potete immaginare Torino senza lo sguardo materno e affettuoso della Basilica di Superga? Potete immaginarvi di arrivare a Torino e di non vedere da lontano la sagoma di Superga, che piano piano si fa più definita, e non sentire quel sorriso dentro perché casa è vicina? Potete immaginarvi di percorrere corso Unione Sovietica e non vedere in lontananza il cervo, sulla Palazzina di Caccia di Stupinigi, su cui vegliano le Alpi? E sarebbe davvero via Garibaldi, se al fondo non ci fosse la facciata sontuosa di Palazzo Madama? E San Filippo Neri? E la chiesa di Sant'Uberto, nella Reggia di Venaria? E il Castello di Rivoli, a controllare la pianura e l'incipiente Valle di Susa? Dal sole della Sicilia, Filippo Juvarra portò a Torino un barocco sensuale, rigoglioso, appassionato, mai in contrasto con il rigore architettonico della città, ma, capace di completarlo, di dargli nuove letture e nuove interpretazioni.

Da qualche mese, Palazzo Madama sta celebrando i 300 anni dall'arrivo di Filippo Juvarra a Torino con numerose iniziative, reali (le colazioni prima e le merende adesso, nella veranda juvarriana della sua caffetteria) e virtuali (l'hashtag #juvarra300 per condividere disegni e curiosità sul grande siciliano). L'ultima proposta in ordine di tempo (ma proprio stamattina si annunciava una nuova sorpresa...) è una mostra virtuale, Filippo Juvarra. Fantasia barocca, organizzata grazie alla collaborazione del Google Cultural Institute: disegni, bozzetti, dipinti raccontano la poetica di Filippo, i suoi interessi, la passione per l'architettura classica e per i dettagli; ci sono i suoi capricci architettonici, i suoi pensieri per facciate, chiese e piazze torinesi, i confronti tra i suoi progetti e gli edifici poi realizzati. Le immagini sono accompagnate da brevi didascalie che raccontano, spiegano e approfondiscono la figura del grande architetto siciliano, capace di regalare a una capitale un nuovo immaginario e una nuova identità. Non perdetela, su www.google.com/culturalinstitute.

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