Il Museo dello Sport è di nuovo a rischio chiusura. Nonostante
sia l'unico Museo dello Sport in Italia e nonostante abbia il
riconoscimento del CONI, la sua attività e la sua visibilità non
riescono a decollare. Saranno gli strani orari di apertura, saranno
la scarsa promozione, saranno i rapporti complessi con una
Giunta che non crede alla sua presenza in città e non la utilizza
(quest'anno Torino è Capitale Europea dello Sport, ma le sue
attività non coinvolgono il Museo né vengono lì presentate, per
dire), chi lo sa. Fatto sta che il Museo continua a essere una
Cenerentola, in una città che si scopre sempre più a vocazione
culturale.
Eppure il Museo dello Sport ha molte ragioni per
interessare i turisti e i torinesi. La sua collezione di
memorabilia
è unica al mondo: nelle sue cinque sale si trovano un casco di
Ayrton Senna, una maglietta di Pelè, l'ultima maglia in Nazionale di
Valentino Mazzola, i guantoni di Mohamed Alì. La carrellata racconta la storia di oltre 200
atleti e 20 discipline sportive. E non solo. Con il biglietto del
Museo dello Sport si può entrare nello Stadio Olimpico con l'Olympic
Stadium Tour, con il quale si possono visitare il bordocampo, gli
spogliatoi e la tribuna stampa, solitamente vietati ai non
addetti.
Deciso a far sopravvivere la sua creatura, il presidente
Onorato Arisi ha deciso di rivolgersi al
crowdfunding. La piattaforma
prescelta è l'americana indiegogo.com. Qui, fino all'8 marzo 2015,
si potranno versare piccole somme individuali, a partire da 1 euro,
per contribuire non solo a salvare il Museo, ma anche al
raggiungimento dei suoi obiettivi, una volta assicurata la
sopravvivenza. Quali sono gli obiettivi? Si leggono su Indiegogo. Il
Museo intende "essere una voce forte ne dialogo sull'etica sportiva
e intende proteggere l'integrità dello sport, mostrando e
promuovendo il fair play"; tra i suoi impegni, la promozione
dei valori sportivi tra i più giovani e, dunque, il miglioramento
dei suoi programmi scolastici, per insegnare ai ragazzi come lo sport
possa dare lezioni di vita, insegnando l'eccellenza, l'inclusione, il
rispetto, la solidarietà, l'integrità. Il Museo dello Sport vuole
incrementare il numero dei visitatori, per diffondere le leggende di
grandi campioni come Mohamed Alì e Ayrton Senna, Pelè ed Eddy
Mercks, Michael Schumacher e Pietro Mennea, di cui conserva alcuni
memorabilia, e vuole sostenere i nuovi campioni e le nuove discipline
sportive. Sono obiettivi ambiziosi, all'altezza di un Museo come
questo torinese, che è unico in Italia.
Come partecipare al
crowdfunding? La pagina di riferimento è
www.indiegogo.com;
qui si trovano anche i riconoscimenti offerti dal Museo in base alle
donazioni ricevute, dai 25 dollari, che danno diritto a una lettera di
ringraziamento con un biglietto gratuito per la visita, fino ai 1000
dollari, che consentono un ingresso libero per due per tutta la vita,
un ingresso a un evento dello Stadio Olimpico, una lettera di
ringraziamento da parte di un campione olimpico o mondiale (si può
scegliere in una lista di 50 campioni), mezza giornata nel museo e
nello stadio con un Campione.
Il Museo dello Sport si trova nello
Stadio Olimpico di Torino, in corso Agnelli all'angolo con corso
Sebastopoli, è aperto da martedì a domenica dalle 14 alle 18 (apre
la mattina solo su prenotazione per gruppi e scolaresche ed è chiuso
nei giorni delle partite). Il biglietto costa 7 euro, ridotto 5 euro,
gratuito per i possessori della tessera Abbonamento Musei e
Torino+Piemonte Card; il biglietto Museo+Tour Stadio costa 10 euro,
ridotto 9 euro, 4 euro per Abbonamento Musei Torino e Torino+Piemonte
Card. Sul suo sito web,
www.olympicstadiumturin.com,
trovate tutte le informazioni per raggiungerlo e per organizzare la
visita.
In bocca al lupo al Museo dello Sport e, soprattutto, a
Torino e all'Italia, che rischiano di perdere un piccolo patrimonio
culturale e sportivo, prodotto da una grande passione, quella di
Onorato Arisi per il collezionismo e per i valori sportivi (e dove
sarebbe il mondo, senza passione?).
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