FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Quando si andava in spiaggia sul Po

Oggi bagnarsi nelle acque dei fiumi di Torino è severamente vietato dalle leggi (e dovrebbe esserlo anche dal buonsenso). Ma tutti i torinesi hanno probabilmente un genitore o un nonno che ricorda quando si andava sulle rive della Stura, del Sangone o del Po e si passava la giornata come se si fosse in spiaggia. Si faceva anche il bagno, facendo molta attenzione, a causa dei mulinelli. La mia famiglia materna usava andare sulla Stura, su Rotta suTorino si è parlato del tram 41, che portava i torinesi sulle rive del Sangone, cantante anche da Gipo Farassino.

Ma i torinesi raggiungevano anche il Po, dove c'erano anche veri e propri stabilimenti balneari, collocati prima del Parco del Valentino, verso Moncalieri. Più a valle, in città, c'erano le attività del grande fiume, i canottieri, i pescatori, le lavandaie e, si può immaginare, anche le fogne cittadine. Questo spiega perché i bagni si facessero a monte. Le spiagge erano in genere non attrezzate, ma c'erano anche veri e propri lidi, i più famosi dei quali, sul lato di corso Moncalieri, erano i Bagni Lido Savoia, dotati di ogni comfort, cabine e docce compresi. Sul lato opposto, all'altezza di corso Spezia, c'era il Lido Spezia, anch'esso dotato di cabine e docce. Quest'ultima è stata la spiaggia torinese sul Po che ha resistito più a lungo, addirittura fino a dopo Italia 61, per la cui costruzione le altre spiagge furono mano a mano cancellate. Negli anni 60, però, in pieno boom economico, presenza o non presenza delle spiagge in città, i torinesi iniziarono a frequentare le spiagge liguri, grazie anche alle automobili, che iniziarono a essere uno degli status symbol irrinunciabili del nuovo benessere.

Ma l'idea di una spiaggia in città non ha mai lasciato l'immaginario torinese: l'anno scorso il Comune ha tentato l'esperimento ai Murazzi, con una spiaggia artificiale dotata di sdraio e docce e con il divieto assoluto di balneazione, perché il Po non è quello di 50 anni fa. Torino come Parigi scrissero i media lo scorso anno, per lanciare la spiaggia dei Murazzi. No, niente Parigi, Torino come la Torino di buona parte del XX secolo.

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