Nei primi decenni del Novecento, anche
Torino si invaghì delle garden cities di provenienza britannica. In
Gran Bretagna si era affermata la costruzione di piccoli quartieri,
satelliti delle grandi città, immersi nel verde, con piccoli
giardini ed edifici di piccole dimensioni. Era una filosofia per
l'epoca innovativa: lontano dalla pazza folla delle città imbruttite
dall'industrializzazione, ma non così lontano da non godere
dei vantaggi della vita urbana e, allo stesso tempo, dotate di
giardini e spazi in cui esaltare la salubre vita all'aperto e la sua
tranquillità. La prima città giardino di Torino fu costruita a
Mirafiori Sud, negli anni 20. In quei decenni, Mirafiori Sud era
davvero tutta campagna: lo stabilimento della Fiat era di là di
venire e le attenzioni della grande fabbrica erano concentrate al
Lingotto, dove stava per costruire il suo grandioso edificio
fordista.
Tra le attuali via Biscaretti di Ruffia e via Monte Sei
Busi, con via Plava come una sorta di asse centrale, furono costruite
diciannove villette uni o bifamiliari, dotate di piccoli giardini e
piccoli orti. Le realizzò l'Ente Nazionale della Città Giardino,
nato per portare anche in Italia la filosofia britannica delle garden
cities. Lo stile di queste case è elegante e gradevole, ispirato
al liberty, che si era affermato a Torino nel decennio precedente:
le cornici presentano motivi floreali e greche di ricordo classico, i
balconi sono in ferro battuto, i portoncini sono incorniciati da
reminiscenze di gusto classico.
Non tutte le diciannove villette
realizzate negli anni 20 sono arrivate a noi. Negli anni 60,
Mirafiori Sud fu scelto per le costruzioni popolari dell'emergenza
abitativa causata dalle grandi emigrazioni dal nostro Sud. Furono
demolite numerose villette, per costruire i grandi caseggiati che
ancora oggi caratterizzano l'area, ma le sopravvissute possono essere
ancora ammirate, tra via Plava e le sue vie trasversali. Molti
edifici sono stati ristrutturati, presentano deliziosi colori
pastello, che in alcuni casi sottolineano gli elementi
architettonici; i giardinetti sono in genere curati, con grandi
cespugli di ortensie e di rose, con piccoli alberi da frutta, che
parlano di un relativo benessere e di una vita, che, nel suo piccolo,
è rimasta fedele all'idea originaria di ritmi campestri nei pressi
della grande città. Si passeggia tra queste stradine, lontane dal
grande traffico di corso Unione Sovietica, si respirano quiete e
pace, mentre, di tanto in tanto, tra le siepi e i tetti, fanno
capolino i casermoni degli anni 60 e le Alpi.
Bello che ci siano
ancora testimonianze di quel sogno che furono le garden cities,
bello, di tanto in tanto, immergersi nelle mille anime di Mirafiori
Sud, che smentiscono gli stereotipi.