FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

La nuova illuminazione dell'Armeria Reale, moderna ed ecosostenibile

Da alcuni giorni l'Armeria Reale ha una nuova illuminazione, più moderna, più ecosostenibile e, soprattutto, più adeguata alla scenografica Galleria Beaumont, in cui si succedono cavalli e armature dei secoli passati. La Galleria, la più bella di Torino, insieme alla Galleria Grande della Reggia di Venaria Reale (TO), riceve luce naturale da entrambi i lati lunghi, affacciati uno, a sud-est, verso i Giardini Reali e l'altro, a nord-ovest, verso la piazzetta Reale. "La luce inonda lo spazio, entra in profondità, soprattutto nei mesi invernali grazie all'assenza di un vero sporto del tetto, e attraversa tutta la manica illuminando ogni superficie" spiega l'architetto Diego Giachello, che ha curato l'intervento. In assenza di protezione, i danni ai tessuti dei costumi e alle pelli dei cavalli, sono immaginabili; così come è sempre stato complicato ammirare le armature nella loro interezza, a causa della loro esposizione in controluce.

Per ovviare i danni della luce solare non filtrata, le dodici grandi finestre della Galleria sono state dotate di pellicole microlaminate, che riducono i raggi UVA e infrarossi, permettendo un miglior controllo dell'illuminazione. Le lampadine dei venti gruppi di torcieti alle pareti sono state sostituite con led di ultima generazione: "I consumi energetici si presentano oggi ridimensionati a quasi di un decimo dei valori precedenti grazie all'introduzione di lampade led da 4-5 W, la durata è passata da 4-5.000 ore a 30.000". E non solo, l'uso dei led permette anche il controllo del flusso luminoso e della temperatura delle sorgenti luminose. In questo modo la luce è calda, non è abbagliante, è distribuita in modo uniforme e permette di ammirare le armature nel loro complesso, scoprendo quei particolari che nel controluce dell'illuminazione precedente sfuggivano. E non ci sono solo cavalieri e cavalli esposti da sempre al pubblico: con la nuova illuminazione, sono arrivate anche le armature, gli elmi e le armi appartenuti ad Alessandro Sanquirico e acquistati dal re Carlo Alberto nel 1833. Un'ulteriore testimonianza della passione per il collezionismo di questo re silenzioso, praticamente fondatore dei principali Musei torinesi.


La nuova illuminazione non riguarda solo la Galleria Beaumont, ma anche le vetrine in cui sono esposte le armi. Sono vetrine risalenti in buona parte al 1873 e dotate di un'illuminazione interna dal 2005: "La tecnologia adottata si proponeva con caratteristiche elevate, rispondenti ai migliori standard museografici, quando le fibre ottiche rappresentavano la qualità più alta della luce in una teca museale, collocando la sorgente (a incandescenza) dentro un illuminatore dislocato in posizione protetta e distante dai reperti. Nelle vetrine dell'Armeria fu adottato un sistema misto, in quanto le posizioni non raggiungibili dai cavi delle fibre, furono risolte con delle stecche di led per l'epoca di ottima qualità" spiega Giachello. Che aggiunge: "Malgrado i sicuri risultati tecnici ottenuti dalla soluzione del 2005, assenza quasi totale di calore, buona resa cromatica, abolizione di UVA e infrarossi, da un punto di vista percettivo le vetrine presentavano forti difformità nella visione dei reperti. Le sorgenti piuttosto puntiformi determinano enormi differenze di livelli di illuminamento (anche se contenuti nei parametri) con indici di uniformità (cioè di rapporto tra l’illuminamento minimo e quello medio) poco soddisfacenti. Questo si traduceva in una visione difficile, poco coinvolgente, non ultimo per i cartellini molto piccoli, incapace di far percepire l’elevatissimo valore dei reperti". La nuova illuminazione usa prodotti a led con prestazioni vicine a quelli con sorgente alogena, in questo modo "il flusso luminoso è cresciuto tantissimo, la perdita in resa cromatica è stata appena percettibile, la visione per il pubblico è sicuramente migliorata, i consumi non sono neanche paragonabili. Durante il lavoro di sostituzione, a museo aperto, mano a mano che le vetrine venivano completate, le differenze erano così evidenti da attrarre l'attenzione del pubblico in visita alla Galleria, interessato ai miglioramenti ottenuti con la luce".

Il progetto della nuova illuminazione dell'Armeria Reale e dell'esposizione della collezione Sanquirico è un ulteriore tassello della definizione del Polo Reale torinese che va a posto; alla sua realizzazione hanno contribuito la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e la Fondazione CRT, che hanno finanziato i lavori e collaborato ai restauri con le loro competenze. Per esempio, la pubblicazione dedicata al nuovo impianto di illuminazione e alla collezione Sanquirico, curata dalla Consulta e consultabile all'ingresso dell'Armeria, è stata sostenuta dalla Fondazione CRT.

Le foto sono tratte dalla pagina di Facebook del Polo Reale di Torino.


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