FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Ad Aosta, per la millenaria Fiera di Sant'Orso

Alla domenica mi piace segnalare su Rotta su Torino, qualche evento, curiosità, mostra o tradizione del territorio intorno a Torino, siano la Granda, il Canavese, le Langhe, le valli o i laghi alpini, perché il Piemonte è terra di grande ricchezza storica e culturale ed è bello ricordarlo, anche per frequentarlo e scoprirlo. Faccio un'eccezione questa domenica perché stavo cercando qualcosa di speciale per l'ultimo weekend di gennaio, che coincide con il mio compleanno, e mi sono imbattuta nella Fiera di Sant'Orso, ad Aosta il 30 e il 31 gennaio 2016. Aosta non è in Piemonte, lo sappiamo tutti, ma l'eccezione ci sta, visti i profondi vincoli culturali, storici e geografici con la Vallée. E la Fiera di Sant'Orso, così antica e così orgogliosamente valdostana, merita la segnalazione.

La tradizione vuole che l'edizione del 2016 sia la 1016° della Fiera di Sant'Orso, nata, dunque,  nel 1000, all'alba del secondo millennio dopo Cristo, in pieno Medio Evo, quando Torino aveva appena abbandonato Augusta Taurinorum e non poteva immaginare il suo futuro di capitale sabauda (del resto i Savoia stavano appena iniziando a forgiare il loro destino dalle mani del leggendario Umberto Biancamano). All'origine della Fiera aostana c'è ovviamente Sant'Orso, che aveva l'abitudine di distribuire ai poveri indumenti e sabot, gli zoccoli in legno che oggi ritornano nella tradizione artigiana locale. Una volta scomparso il Santo, la distribuzione di beni ai poveri divenne una fiera commerciale, in cui gli artigiani delle valli mostravano e vendevano i loro lavori. In questi mille anni di fiera poco è cambiato: dall'alba del 30 gennaio, senza un orario ben preciso, gli artigiani delle valli arrivano ad Aosta, montano i loro banchi lungo le vie del centro storico, ed espongono i loro manufatti: sculture e oggetti in legno, spesso intarsiati, lavori in vetro, ferro battuto, abbigliamento, tessuti, pizzi al tombolo, mobili intarsiati, davvero vi si trova il meglio dell'artigianato valdostano, quello maggiormente legato alla tradizione e all'unicità dell'oggetto fatto a mano. Quest'anno il pubblico potrà ammirare il lavoro di oltre un migliaio di artigiani valdostani.

Alla Fiera di Sant'Orso non c'è solo l'artigianato, però. Le tradizioni si manifestano anche con mostre, musica folkloristica itinerante, degustazioni enogastronomiche, tutto nell'attesa della Veillà, la veglia, che fa riversare nelle strade di Aosta migliaia di persone. Anche la Veillà si rifà a una tradizione antichissima: quando gli artigiani e i visitatori scendevano ad Aosta per la Fiera di Sant'Orso, non potevano tornare a casa per la notte, per ovvie ragioni, visti i mezzi di trasporto del passato, così gli aostani li ospitavano, offrendo loro cibo e vin brulé (il vino caldo speziato con cui in montagna si vince il freddo), e si passava la notte ascoltando vecchie storie, giocando a carte e brindando insieme. Insomma, la Veillà è una grande occasione di festa, attesa quasi quanto la Fiera di Sant'Orso: nei locali e nelle cantine si fa notte tra salumi, vini e vecchie canzoni suonate con fisarmoniche e strumenti tradizionali.

Il programma della Fiera di Sant'Orso 2016 inizia il 28 gennaio, quanto vengono aperti l'Atelier e il Padiglione enogastronomico, in piazza Chanoux; l'Atelier ospita 86 imprese artigianali, che propongono abbigliamento realizzato con tessuti tradizionali, mobili, porte, oggetti d'arredamento, sculture, realizzati con materiali tradizionali, siano legno, ferro, rame o quant'altro; il Padiglione enogastronomico presenta 77 aziende che offrono le specialità della Valle d'Aosta, siano formaggi, salumi, prodotti dolciari, miele, vino, siano specialità note e meno conosciute. L'orario d'apertura dei due padiglioni è 28-29 gennaio ore 10-19, 30 gennaio ore 8-21, 31 gennaio ore 8-19; l'Atelier sarà aperto anche il 1° febbraio, dalle ore 10 alle 19.

Il 29 gennaio alle ore 21 ci sarà il concerto del Coro di Sant'Orso, nella chiesa di Sant'Orso, e il 30 gennaio, sin dall'alba, inizierà la Fiera (alle ore 16 ci sarà un intrattenimento per bambini nella piazzetta di via Vevey; alle ore 18, Messa dedicata agli artigiani presso la Chiesa di Sant'Orso; alle ore 19, premiazione ufficiale in piazza Sant'Orso). La Veillà inizierà alle ore 19 e continuerà per tutte le notti. La Fiera riprenderà il 31 gennaio, per concludersi poi in serata.

Tutte le informazioni nel sito http://www.fieradisantorso.it.


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