In questi giorni,
Rotta su Torino
festeggia il suo
terzo anno di vita. E' nato come un
divertissement,
senza un progetto preciso: tendo a essere piuttosto
incostante nelle
mie passioni e nei miei interessi e, per questo, per mesi non è
stato neanche presente
sui social, perché dovevo prima di tutto
rendermi conto se avevo davvero voglia di seguire un blog
tutti i
giorni, con
articoli originali, che raccontassero la mia Torino e il
mio punto di vista sulla città, la sua storia, la sua architettura,
le sue attività. Tre anni
di continuità sono già un bel traguardo,
per me. E lo sono anche per i bei risultati che,
senza strategie e
senza investimenti, ma solo
con la passione e con la convinzione che
il lavoro di qualità paghi sempre, sono arrivati.
Rispetto al
2015, Rotta su Torino ha visto
aumentare i suoi utenti del 41,3% e le
pagine viste del 35,3%.
Ho un'
idea molto precisa sulle cose che
mi piace raccontare della città e, quando leggo i suggerimenti su
come avere blog di successo, a volte mi trovo in difficoltà:
guardate cosa vogliono i lettori, si legge spessissimo. Ed è giusto,
ma poi rimane il dubbio: e quello che voglio raccontare io, dove
rimane? La mia tendenza è sempre stata
raccontare quello che voglio
io, non quello che penso potrebbe interessare (certo, la speranza è
che le due cose possano coincidere e che ci siano persone che tornano
a leggere il blog perché
si riconoscono nelle cose che scrivo). Con
questa premessa, per me la cosa più interessante delle statistiche
sono sempre
le pagine più lette. E, a parte la Home Page, le pagine
più viste del 2016 riguardano i "cosa fare" e "cosa
vedere" in giornate speciali come
Pasqua, a
San Valentino e a
Ferragosto, i consigli sulle
10 cose da fare a Torino
(un post che ho scritto nel 2015, senza
troppo pensarci e grazie al progetto #insiders di trippando,
cercando, da buona Acquario cose insolite e originali, si è rivelato
uno dei post che identificano il blog!) e sui
6 posti in cui vedere Torino dall'alto; sin da quando l'ho scritto, nel 2014, ha sempre
avuto un grande successo l'articolo dedicato al progetto per
l'area dell'ex Westinghouse (il suo successo costante è schizzato nelle
ultime settimane, dopo la decisione della Giunta Appendino di
confermarlo in toto); l'inaugurazione della nuova sede di
Reale Mutua
ha dato nuova visibilità all'articolo che avevo dedicato al
progetto,
quando era stato presentato alla stampa. Poi ci sono la storia del
Lingotto, il progetto della Spina Centrale di Torino, la riapertura
dei Giardini Reali, la copertura del Passante Ferroviario, . Allo
scorrere la lista degli articoli più letti del 2016, viene fuori un
identikit di lettori interessati più al futuro della città che al
suo passato, più ai progetti che alla storia, più desiderosi di
vivere i suoi eventi culturali nei momenti più importanti dell'anno.
Una città che in fondo mi piace e che amo raccontare: anch'io, per
carattere, tendo a guardare più al futuro che al passato, amo
l'architettura e tutto quello che significa nell'idea di una città,
dal modo di vivere al senso della bellezza.
Non voglio iniziare questo 2017 senza
ringraziare chi mi aiuta a realizzare Rotta su Torino. I
lettori, prima di tutto, le persone che mi scrivono e mi mandano i loro suggerimenti su luoghi e storie da raccontare, che mi chiedono consigli e idee sui posti da visitare e sugli alberghi in cui prenotare per un weekend in città. Vorrei ringraziare anche i
lettori dei social: Rotta su Torino è su Twitter, Facebook e Instagram e ha
maggiore successo su Twitter (come si capisce sempre la personalità degli autori, Twitter è il mio social prediletto, quello di cui non potrei fare a meno), dove ha superato i 3100 followers, che su Facebook (1796 like a oggi) e Instagram (oltre 830, con la giustificazione che per oltre un anno non hanno funzionato gli hashtag, per cui era difficile farlo conoscere sulla piattaforma).
Vorrei anche dire grazie a
Daniela Mattheu, Raffaella Bassi e Tanja Gentilini della Fondazione Torino Musei, a
Francesca Ferro dei Musei Reali di Torino, a
Matteo Fagiano della Reggia di Venaria Reale, ad
Alberto Tosa del Museo Accorsi Ometto, a
Silvia Bianco, Clio Amerio e Marta Maimone di La White, a
Raffaella Bucci della Fondazione per l'Architettura, a
Marco Buccino dell'agenzia Glebb Metzger, a
tutti gli addetti stampa del Comune di Torino, per la loro gentilezza, disponibilità e velocità, tutte le volte che ho scritto loro chiedendo maggiori informazioni o curiosità che volevo aggiungere nei post. Un grazie a tre addetti stampa davvero speciali per me,
Silvia Lanza di Turismo Torino, per tutte le volte che mi ha invitato agli eventi per conoscere in anteprima i servizi turistici della città e della sua provincia, a
Barbara Gramolotti del Distretto del Novese, sempre piena di idee e di entusiasmo, e a
Filippo Ceretti, che mi fa scoprire sempre le bellezze della Val Vigezzo, con grande passione e professionalità.
A tutti, un buon 2017!
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