FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Laura Audi: la Torino occulta, che raccontiamo con Somewhere

Nel 2017, il tour operator torinese Somewhere compie 20 anni e in questi 20 anni ha svelato la Torino occulta, tra esoterismo, letteratura, magia e mistero, contribuendo alla nuova immagine della città, davanti a se stessa e ai suoi turisti. I tour dedicati alla Torino Magica e alla Torino Sotterranea, rivelano luoghi, atmosfere e leggende di una città sempre "in bilico tra razionalità e irrazionalità".

"Vent'anni fa, quando Nicoletta Ambrogio e io, abbiamo iniziato l'avventura di Somewhere, Torino era molto diversa. Non era una città turistica, né pensava di diventarlo, non era una città che viveva di notte né apprezzava l'idea di muoversi di sera, non c'era Internet, dovevano ancora arrivare le Olimpiadi. Diciamo che la nostra sfida è stata un po' folle, nella Torino di allora" spiega Laura Audi, fondatrice e anima di Somewhere.


- E perché è iniziata questa sfida di Somewhere?
E' iniziata perché Nicoletta e io, che c'eravamo conosciute lavorando per un tour operator, volevano costruire qualcosa di nostro. Abbiamo così iniziato a indagare per cercare una nostra nicchia di mercato e abbiamo avuto l'idea di un turismo di incoming, per valorizzare Torino e il Piemonte. Era una novità, perché all'epoca Torino non era considerata una città d'arte, turisticamente interessante. Ci siamo basate sulla nostra preparazione culturale, io sono laureata in Filosofia e in Letteratura Inglese, Nicoletta è laureata alla Bocconi con un Master in Turismo, e sulla nostra passione per l'occulto. La nostra ricerca ha avuto due chiavi di volta, direi, la tradizione letteraria, che parla da sempre di una Torino Magica e di una Torino Sotterranea, e la notte, perché nessuno prima di noi aveva pensato a tour notturni, eppure la magia, le trasmutazioni alchemiche, il mistero, l'esoterismo, non possono essere raccontati senza le atmosfere notturne, che sono anche atmosfere iniziatiche, in fondo.

- Da cosa dipende questa fama di città magica che accompagna Torino da sempre? Se la guardiamo, anche solo nel suo tracciato ortogonale, sembra una città estremamente razionale
E' una città sempre in bilico tra razionalità e irrazionalità. La magia è nel suo DNA e la cosa interessante è che non arriva dalle classi popolari, ma impregna anche quelle dirigenti, che hanno una passione per l'occulto e sentono la magia anche negli eventi quotidiani: Emanuele Filiberto che si dedica agli esperimenti alchemici e chiama Nostradamus per avere un erede, Vittorio Amedeo II che si fida dell'astrologo Fortebraccio e ascolta le previsioni della monaca Serafina. I Savoia erano terrorizzati dalla magia, ci sono processi contro alti dirigenti con l'accusa di Messe Nere contro i sovrani; e poi, più recentemente, Massimo d'Azeglio assicurava di ricevere ordini di governo dallo scomparso Camillo Benso di Cavour. Le classi dirigenti hanno sempre avuto un intenso rapporto con l'occulto, non è un caso che la Massoneria sia nata qui, che molti monumenti torinesi portino simboli massonici facilmente leggibili agli affiliati, che persino la prima Società Spiritica italiana sia stata fondata a Torino. Penso che la figura che può dare un'idea delle due anime di Torino sia Cesare Lombroso, che cercò per tutta la vita una spiegazione razionale agli eventi, rifiutò l'idea dei fantasmi in una bottiglieria, in un caso di cronaca molto famoso all'epoca, di cui raccontiamo nel nostro tour Torino Noir, e che però era affascinato dall'occulto, tanto che in vecchiaia difendeva le medium.

- La ricerca e lo studio devono essere parte fondamentale dei vostri tour
Non ci sarebbero i nostri tour senza tutto il lavoro di preparazione, che facciamo e che a volte richiede mesi. Per la Torino Magica e la Torino Sotterranea, abbiamo consultato testi di epoche diverse, studiato documenti all'Archivio di Stato. Per farti un esempio, per trovare le Ghiacciaie sotterranee, di cui parlavano i documenti storici, ma non c'era traccia, ho setacciato per settimane la Torino intorno a Porta Palazzo, chiedendo e controllando, fino a trovarle dietro alla porta di un parcheggio sotterraneo. È un lavoro preziosissimo, che racconta la vera Torino. Abbiamo appena lanciato il tour Torino Noir, per il quale ho consultato testi dell'Archivio di Stato in cui si parla delle sentenze nelle carceri senatorie, nel XVIII secolo, ci sono i ladruncoli di Porta Palazzo, i mercanti in lite, i tentativi di fuga dal carcere, è una Torino viva, quotidiana e affascinante, che viene restituita a noi e che poi raccontiamo nei tour. E in questo lavoro di ricerca abbiamo potuto contare su Renzo Rossotti e Giuditta Dembech, due scrittori legati alla Torino occulta, non solo nel senso esoterico, che sono stati sempre molto disponibili e che hanno creduto tanto in noi, nelle nostre idee, nella serietà con cui abbiamo sempre preparato i nostri tour. Basti pensare che Rossotti, scomparso pochi anni fa, mi ha lasciato la responsabilità del suo archivio.


- E come sono state accolti questi tour così diversi?
Molto bene, sin dall'inizio è stato un successo. Quello che ci ha sorpreso è che noi ci aspettavamo soprattutto i turisti, invece i primi a partecipare ai nostri tour sono stati i torinesi, che volevano conoscere la loro città da nuovi punti di vista. Poi, nel 1998, Marco Accossato de La Stampa ha partecipato a uno dei tour senza dirci niente e ha parlato di noi con entusiasmo e di lì è aumentato anche l'interesse mediatico nei nostri confronti. Quando sono arrivate le Olimpiadi avevamo già una reputazione consolidata e si sono rivolti a noi grandi multinazionali come Samsung, McDonald's, Kodak, hanno parlato di noi anche USA Today e Washington Post.

- Somewhere vanta un certo numero di tentativi di imitazione. Come si vince questa concorrenza?
Prima di tutto registrando il nome, per tutelarlo: non ci possono essere altri tour Torino Magica o Torino Sotterranea, perché sono marchi registrati. Poi, come sempre, bisogna puntare sulla qualità e sulla preparazione. Noi studiamo e scopriamo luoghi, storie, eventi, continuiamo a mantenere un alto livello di qualità nel nostro lavoro. E, una delle cose a cui tengo di più è che non smettiamo mai di studiare, io non mi stanco mai di scoprire nuove cose, il mio lavoro di ricerca e di studio mi appassiona tantissimo e tutto quello che scopro finisce nei nostri tour. Torino Magica e Torino Sotterranea non sono uguali a quelli di 20 anni fa, si rinnovano, si aggiungono informazioni e curiosità; Torino Sotterranea ha adesso due tour diversi.

- Tanta ricerca, tanto studio appassionante, nuovi tour per sorprendere sempre i torinesi e i turisti, ma che idea rimane a te di Torino?
E' una città appassionante, per me è come una scatola magica, in cui non finisci mai di scoprire cose nuove; ogni porta aperta te ne svela altre dieci da aprire, è un'affascinante sciarada, in cui niente è come sembra.

- La magia nei secoli oscuri e poi sabaudi, ma adesso, nel XXI secolo, Torino è ancora una città magica?
Assolutamente sì, ha trasformato la sua essenza, da città industriale a città culturale, e già questo è magico, c'è stata una trasmutazione alchemica che restituisce a Torino quest'aura che la accompagna sin dalla sua fondazione.

E mi piace questa considerazione finale, l'ho detto anche a Laura Audi, perché è come un cerchio che si chiude: la città che dopo la parentesi industriale, di nuovo in cerca di se stessa, ritorna alle sue radici alchemiche.

Somewhere ha un sito web, www.somewhere.it, in cui potete trovare i suoi tour, le loro date e tutte le informazioni per partecipare.


Commenti

  1. ...MI PIACIONO LE TUE STORIE, I TUOI RACCONTI, RITORNO INDIETRO NEGLI ANNI 50 CHIERICHETTO ALLA CHIESA SANT'AGOSTINO E STAVO IN VIA FRANCO BONELLI 11....LONG TIME AGO...FRANCO

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    1. Grazie Franco, i ricordi di gioventù sono sempre belli! :)

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