Sin dall'arrivo di
Christian Greco alla
sua direzione, il
Museo Egizio ha avuto come obiettivo
l'apertura alla comunità araba, in particolare a quella
egiziana, affinché diventi strumento di conoscenza, di confronto e di inclusione, anche di orgoglio e di identità, per gli egiziani torinesi. Anche per questo l'arabo è una delle lingue
utilizzate nelle
didascalie, lungo il percorso museale. Adesso arriva
una nuova iniziativa,
Fortunato chi parla l'arabo, tutta pensata per i cittadini di cultura araba:
dal 19 dicembre 2016 al 31 marzo 2017, potranno entrare al
Museo Egizio
due persone al prezzo di un solo biglietto intero. E' la
prima volta che un Museo italiano si rivolge ai
nuovi italiani, per dare loro l'opportunità di conoscere
un pezzo importante della storia della loro cultura d'origine.
"L'Italia ha l'onore e l'onere di custodire una collezione
che ha la sua
conditio sine qua non nel suo Paese di provenienza,
l'Egitto" ha spiegato Christian Greco. "In un museo
recentemente rinnovato, che si interroga su identità, missione e
obiettivi futuri, siamo sempre più consapevoli del fatto che nessuna
istituzione culturale esiste
se non è connessa con il tessuto
sociale in cui è inserita; scaturisce quindi la necessità di
comprendere e interagire con i mutamenti di una società in
evoluzione. Credo che la cultura materiale possa avere un ruolo
importante nel
costruire ponti fra le sponde del Mediterraneo,
divenendo elemento principe della
diplomazia culturale. Il rapporto
costante tra soggetto e oggetto e ciò che può unire persone di
provenienza socio-culturale diversa e che aiuta a riflettere su
un'esperienza comune".
La campagna di comunicazione è
rivolta ai
cittadini di lingua araba di tutta Italia; solo a Torino
conta di raggiungere circa 24mila persone (tanti sono i residenti di
cultura araba nella nostra città); in città anche
manifesti e
poster, anche nei bus, in arabo, per invitare a scoprire il Museo
Egizio. Importante anche il ruolo svolto dagli
'ambasciatori': alcuni
cittadini, formati dal Museo, informeranno i connazionali
dell'iniziativa del Museo, illustrando le sue caratteristiche, e li
raggiungeranno nella Torino che frequentano, i quartieri, i mercatini
rionali, i negozi, le moschee e i luoghi di culto.
Per il nostro
Paese è il
primo grande progetto rivolto ai nuovi italiani, parte da
uno dei
Musei italiani più antichi, il Museo Egizio, e da una città,
Torino, che ha fatto dell'accoglienza
uno dei punti di forza della
sua storia. Che Iside e Ramses, il Nilo e le
piramidi possano affascinare anche chi da quelle rive è dovuto andare
via e a Torino ha trovato un'opportunità.
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