Nelle scorse settimane, si è molto
parlato del
trasferimento di alcuni reperti del Museo Egizio,
conservati attualmente nei
magazzini, a
Catania, prestati
per 30 anni
alla città siciliana, che li esporrebbe
nel Convento dei Crociferi;
l'idea ha causato le
proteste di chi ritiene che gli oggetti
appartenenti alle collezioni del Museo debbano
rimanere a Torino e
qui trovare spazio in eventuali altri
edifici storici non utilizzati.
C'era chi temeva, insomma,
un ulteriore scippo alla città, dopo
quelli già ben noti, dal cinema alla tv, dalla moda all'editoria,
fino all'ultimo choc, il Salone del Libro. Il Museo Egizio non si
tocca, insomma!
A chiarire le cose ci ha pensato lo stesso Museo
di via Accademia delle Scienze, pubblicando nel suo sito ufficiale un
comunicato,
in cui spiega che tutta l'opeeraione, iniziata circa un anno fa con
una proposta ricevuta dalla Città di Catania, "è stata sin
dall’inizio
condivisa con il Ministero dei Beni, delle Attività
Culturali e del Turismo, con la Soprintendenza Archeologica Belle
Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino e con il
Consiglio di Amministrazione i cui rappresentanti sono nominati
direttamente dal Collegio dei Fondatori (Ministero dei beni e delle
attività culturali e del turismo, Regione Piemonte, Città di
Torino, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT)". Dunque,
nessuna manovra oscura,
a insaputa dei torinesi.
Il Museo precisa
anche che "
non è stato ancora firmato alcun accordo con Catania
e sono tuttora in corso le
opportune valutazioni di fattibilità del
progetto al fine di produrre una bozza di accordo condivisa e
definita dagli uffici legali dei tre enti coinvolti". La Fondazione Museo delle Antichità Egizie, che dal 2004 gestisce il
Museo, conserva
50mila reperti, in
esposizione permanente ce
ne sono 3.300, " altri 13.000 sono stati allestiti
nelle
Gallerie della Cultura Materiale, un percorso parallelo che offre al
pubblico l’accessibilità di parte dei materiali custoditi nei
depositi". A
Catania, qualora si concludesse l'accordo, andranno
"reperti egizi di età ellenistica" in numero n
on superiore
ai 300 pezzi, "selezionati fra i materiali custoditi nei
depositi e non destinati, né ora né in futuro, all'esposizione
permanente del Museo Egizio".
Dunque
nessuno scippo per
Torino, ma, magari, un'occasione di divulgazione e promozione sia
della civiltà egizia che dello stesso Museo. Il
comunicato completo
è su
www.museoegizio.it.
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