Lonely Planet lo ha annunciato qualche
settimana fa: la
città da visitare nel 2018 è
Siviglia. La ragione
principale è che nel 2018 il capoluogo andaluso celebrererà i
400
anni dalla nascita di uno dei suoi pittori più famosi,
Bartolomé Esteban Murillo,
ma non solo. In questi ultimi anni Siviglia ha puntato su
nuove
infrastrutture (la metropolitana, che collega la cintura occidentale
con quella meridionale, sfiorando il centro storico, e il tram, che
attraversa il centro), su un'
architettura contemporanea che fa
storcere il naso ai puristi, ma che colpisce per
audacia (la Torre Cajasol, le
setas di plaza de la Encarnación). Insomma, se
andate a Siviglia (e andateci!), lasciate perdere flamenco e
paella e
concentratevi sul XXI secolo, ché ha molto da raccontare, anche in
Andalusia.
Siviglia è una delle
città del mio cuore, la
considero la
mia seconda città, ne conosco anche i
rincones più
lontani, per questo ho in mente di tornarci nel 2018, starci per un
po' di tempo, come piace a me, e raccontarvela magari in diretta, su
questo blog, insieme a Torino (per ora, ne ho già scritto
qui, dando un'idea generale della città, e
qui, raccontando i luoghi meno conosciuti dai turisti). Per iniziare: se andate a Siviglia,
tenetevi un giorno (anche) per i suoi dintorni, per scoprire una di
queste città, che aiutano a conoscere meglio l'Andalusia e la stessa
Siviglia!
Itálica (Santiponce)
A una decina di km da Siviglia,
c'è Itálica,
uno dei più importanti siti archeologici
dell'Andalusia e uno dei più importanti della romanità, qui,
infatti, nacquero gli imperatori Traiano e Adriano. Della città
romana oggi è visitabile solo un terzo, il resto è ancora da
scavare o è sotto la cittadina di Santiponce, nel cui territorio si
trova. Ma quello che si vede vale davvero la pena: i
magnifici
mosaici delle domus, molte delle quali perfettamente leggibili anche
nella loro composizione architettonica, sono tra i più belli
conservati in Spagna (potete vedere molti mosaici di Itálica anche al
Museo Archeologico di Siviglia). Poi c'è il
piccolo anfiteatro,
dalla cavea piana, caratterizzato a un'apertura longitudinale sui sotterranei, e con le gallerie ancora aperte al pubblico, che è
diventato celeberrimo grazie a
Game of thrones: era l'ultima dimora
dei draghi dei Targaryen, prima della loro estinzione e sulle sue
rovine si sono incontrati tutti i protagonisti della serie, nel
settimo episodio della settima stagione, per chiedere a Cersei
Lannister un'alleanza contro gli Estranei. Da Siviglia si arriva a
Itálica anche con gli autobus di linea per Santiponce, dalla Stazione
della plaza de Armas, partenza ogni quarto d'ora circa per circa
dieci minuti di viaggio.
La foto, da Wiki of Thrones
Carmona
Sulla strada che da Siviglia
porta a Córdoba, Carmona
appare su una collina, a controllare
strategicamente il territorio e la sottostante valle del
Guadalquivir: è stata la sua funzione sin dall'antichità. Ancora
oggi la Carmona storica appare circondata da
possenti mura, di
origine romana e consolidamento arabo. Cercate di entrare in città
dalla Porta di Siviglia, perché avrete un'idea della potenza delle
mura (l'autobus da Siviglia ferma lì davanti e all'interno delle
mura della porta si trova l'Ufficio del Turismo...). La via che
collega
la Porta di Siviglia a quella di Córdoba era l'antico cardo
romano e, una volta usciti dalla Porta di Córdoba, avrete davanti una
magnifica vista sulla valle del Guadalquivir, con le colline che si
perdono in lontananza e, sotto, l'autostrada che porta verso Córdoba
e la Castiglia. A Carmona vale la pena camminare lungo le sue viuzze,
per scoprire piazze deliziose come piazza San Fernando, con gli
aranci e gli edifici
mudéjar, chiese come quella barocca di San
Salvador, scorci di
patios e tracce che raccontano la storia
millenaria della cittadina (nella chiesa di Santa Maria ci sono anche
elementi visigoti). Appena fuori città,
una delle più importanti
necropoli romane d'Andalusia.
La foto, da Wikipedia.
Aracena
A poco meno di un'ora da
Siviglia, ma già in provincia di Huelva, c'è questa cittadina. L'ho
scoperta casualmente: stavo andando a Lisbona in autobus e Aracena
era uno dei paesini attraversati, dominata da
un magnifico castello
arabo in rovina e tante casette bianche arrampicate sulla collina.
L'Andalusia imperdibile! Ci sono tornata e ho scoperto una cittadina
dalla storia millenaria, meta prediletta del turismo locale
soprattutto in autunno, quando si arriva anche da Siviglia per
assaporare i piatti con i
funghi raccolti nei suoi dintorni, tra i
più rinomati; molto apprezzato in Spagna anche il
jamón prodotto nel
suo territorio (insomma, ad Aracena bisogna provare la sua
gastronomia!). Conserva numerosi monumenti da visitare: la chiesa di
Nostra Signora del Maggior Dolore (i nomi delle Vergini andaluse!)
sorge nei pressi del castello arabo e sui resti di un'antica moschea,
inutile parlare del panorama che offre sulla sierra, che da Aracena
prende il nome; la
Grotta delle Meraviglie, alle pendici della
collina, è costituita da una serie di grandi grotte sotterranee,
sapientemente illuminate, una delle quali con un grande lago. Aracena
è anche il principale centro del
Parco Nazionale della Sierra di
Aracena.
La foto, da Wikipedia.
Jerez de la Frontera
Da appassionata di
Formula 1,
conoscevo Jerez de la Frontera da molto prima di visitarla e le ero
molto affezionata: si potrebbe dire che la F1 è stata la principale
ragione per cui l'ho visitata, anche se non ho mai messo piede nel
circuito. Ma se sono tornata a Jerez
tutte le volte che sono stata in
Andalusia è tutto merito suo. Siamo nella provincia di Cadice, a
circa 25 km dall'Oceano Atlantico e a poco più di un'ora da Siviglia
(da cui ogni due ore partono gli autobus per Jerez). Al centro di una
piana feconda, Jerez è famosa
per il suo cherry e per la sua Scuola
di Arte Equestre. Il cuore della cittadina è la
plaza del Arenal,
con i suoi edifici mudéjar, le sue gelaterie e i suoi bar con i
tavolini all'aperto. Nei suoi pressi, da un lato ci sono la
grandiosa
Cattedrale gotico-mudéjar e l'Alcázar arabo, adiacenti ai quali ci
sono le
bodegas González, che offrono tour nei loro vigneti e nelle
loro cantine; sull'altro lato, la calle Lancería, chiusa
da uno degli edifici simbolo di Jerez, el Gallo Azul, di forma rotondeggiante e stile
neo-mudéjar, porta alla via dello
shopping, la calle Larga, che finisce nell'
Alameda Cristina (la sua
fioritura in primavera!) e al Palazzo Domecq, altro bell'esempio di
arte
mudéjar che caratterizza la bella Jerez.
La foto, da Panoramio.
Cadice
La più
antica città d'Europa è a solo due ore da Siviglia, a
cui è collegata da numerosi autobus durante il giorno (e se
preferite ci sono anche i treni; in auto il viaggio dura poco più di un'ora). Una gita a Cadice vale la pena in
tutte le stagioni, perché Cadice è speciale di per sé. Circondata
dall'Oceano su due lati e bagnata dalla sua Bahía sul terzo lato, quello del porto,
il suo centro storico è racchiuso
dentro mura che danno direttamente
sull'Oceano (una passeggiata sui bastioni, osservando il sistema di
difesa ancora oggi apprezzabile, vale il viaggio da Siviglia); la pianta del centro storico è
ortogonale, ricorda Torino e, grazie alla scacchiera regolare, è difficile perdersi, finendo presto o tardi davanti al
mare. In questo reticolo ortogonale si aprono
piazze frondose, con i
tavolini all'aperto, dominate da grandi chiese come quella di
Sant'Antonio o la
Cattedrale costruita con l'oro delle
Americhe (si può salire su uno dei campanili, dal quale ammirare il
panorama della Bahía e dell'Oceano); Cadice si può osservare
dall'alto anche dalla Torre Tavira, una delle poche rimaste delle
tante dell'epoca d'oro, e dal basso, nei sotterranei del Teatro
Falla, dove
un prezioso sito archeologico fenicio, racconta le origini
della
città più antica d'Europa.
La foto, da Wikipedia.
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