Le grandi città non sono più nemiche da
cui tenersi lontani, ma grandi spazi che offrono riparo, prede e sicurezza. Forse è per
questo che da alcuni anni a questa parte è facile avvistare a Torino animali selvatici,
che un tempo abitavano più le valli e le campagne che le strade cittadine. Non c'è solo
l'isola del Meisino, uno dei luoghi urbani più singolari d'Europa, colonizzato da aironi
cinerini e uccelli migratori, ma anche la città vera e propria. Nella periferia
meridionale torinese, ad esempio, è facile avvistare con una certa frequenza falchetti e
lepri: è la città che si apre alle campagne e si affaccia verso le valli alpine, c'è
una commistione di spazi che può spingere gli animali fino ai primi segni della città.
Ma non è solo questo: gli animali predatori in città vivono più tranquilli, non sono
cacciati dall'uomo, hanno nelle discariche una fonte utile di cibo e possono dedicarsi
alla caccia di topi e prede varie.
Sembrano essere proprio questi gli elementi in grado di calamitare verso le città anche
gli animali e i rapaci: sulla discarica di via Germanasco volteggiano sia i gabbiani, che
possono arrivare addirittura dalla Liguria per questo, che i nibbi, uccelli rapaci che si
fermano nelle nostre zone durante l'estate. Da qualche tempo il nibbio nidifica in città,
dove è stato avvistato varie volte. Un altro rapace che ha optato per Torino è il
gheppio: un nido si trova addirittura nella centralissima via Cernaia, che non sembra
affatto disturbare, con il suo movimento la sua vita di predatore. Ancora rapaci, però
notturni, nel centro cittadino: civette e allocchi vivono nei sottotetti di Palazzo Reale
e degli edifici adiacenti.
Se la periferia settentrionale di Torino attira soprattutto volatili grazie alle
discariche di via Germanasco, nella periferia meridionale si avvistano animali della
campagna e della selva, che non temono più, a quanto pare, il contatto con l'uomo. Il
parco di Stupinigi è popolato da numerosissimi scoiattoli grigi, che sono arrivati
addirittura a Torino: è stato avvistato un loro nido in corso Racconigi. Le lepri
attraversano disinvoltamente la strada nelle ultime vie cittadine, laddove iniziano gli
orti e si apre la campagna. Negli stessi spazi sono state avvistate alcune volpi e in aria
volteggiano i falchetti, in attesa di prede: del resto se si spostano in città le prede,
i rapaci devono seguirle...
E la collina, l'area più selvaggia di Torino, tra le ville dell'alta borghesia cittadina
e le antiche vigne aristocratiche? La collina sta diventando il territorio dei cinghiali e
dei ricci, avvistati varie volte. Ci sono poi le leggende metropolitane su una pantera
perduta e mai ritrovata che si aggirerebbe in collina da ormai qualche anno. Di tanto in
tanto la avvistano, ma lei, lestissima, è imprendibile. Però questa della pantera è
un'altra storia...
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