FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Il Museo Egizio riapre lo Statuario: faraoni e dei nella penombra di Dante Ferretti

Il 17 aprile 2014 è una data che, da fans del Museo Egizio di Torino, si era segnata sul taccuino, quasi con lo stesso entusiasmo con cui si attende il 1° aprile 2015, giorno in cui il nuovo Museo Egizio aprirà le porte, al termine dei lunghi lavori di ristrutturazione, convissuti con le visite, mai interrotte, dei turisti. 
Oggi il Museo ha riaperto le sale dello Statuario, chiuse a gennaio per permettere anche in esse i lavori di adeguamento al XXI secolo. Lo Statuario è una delle ragioni della celebrità del Museo. 
Durante la #MuseumWeek si è sottolineato varie volte su Twitter: è molto probabile che il primo museo visitato dai bimbi torinesi sia l'Egizio, è quasi sicuro che il primo ricordo che hanno i bimbi del Museo Egizio siano le mummie. Il mio ricordo più indelebile della prima visita da adulta al Museo di via Accademia delle Scienze è l'impressione causata dallo Statuario. Dalle statue gigantesche e ieratiche di faraoni lontani, di dei misteriosi e non sempre comprensibili, di simboli sempre precisi per il loro significato. 
Dal 2006 lo Statuario è reso ancora più affascinante dal suggestivo allestimento curato dal Premio Oscar Dante Ferretti. Dalla penombra, tra specchi e colori scuri, emergono le statue ieratiche dei faraoni, degli dei misteriosi, dei simboli sempre precisi, dei sarcofaghi possenti. Oggi si sono ritrovati Ramesse II, il più grande dei faraoni, Amenofi II, Thutmosi III, la dea Iside, il dio Amon e Ptah.
E stavolta è stato possibile fotografarli, perché il Museo Egizio, come altri musei torinesi, permette da qualche tempo le foto dei reperti conservati. Così si ha conferma di una sensazione già provata: con la macchina fotografica al collo, tutti si costruiscono una propria visione del bello e dell'interessante. Visitare un Museo, scattare fotografie, scoprirsi più autonomi e liberi, anche nella definizione della bellezza, della cultura, dell'estetica.




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