Legale o illegale? Vandali o artisti?
Sulla street-art i pareri sono diversi, le divisioni sono profonde ed
è davvero difficile avere un'opinione univoca. Lo Street Art Tour
Torino dell'Associazione Il Cerchio e le Gocce non prende posizione,
rispettando le opinioni di tutti e invitando, casomai, a conoscere
meglio gli street-artists, le loro tecniche, la loro passione. Ed è
bello che il Tour non voglia convincere, ma voglia far conoscere. Lo
fa con la passione e l'entusiasmo della volontaria che guida lungo il percorso, fan
dichiarata della street-art, capace di rapire la curiosità di chi l'ascolta con i suoi racconti. E' sua la
frase che durante il tour non bisogna dimenticare: "La street art è
effimera, punto". Fa parte del gioco che anche il disegno più
pulito e affascinante possa essere 'spaccato', rovinato con scritte o
disegni, da altri writer di passaggio.
Il tour inizia con uno dei
murales più tristi: in corso Valdocco, con una prevalenza di neri e
di rossi, si ricordano le vittime dell'incendio alla Thyssen. La data
e l'ora dell'incidente a grandi lettere, un estintore, delle mani
aggrappate ai numeri, come se cercassero una fuga, sono i simboli e
la memoria della tragedia. Nessuno ha mai pensato di spaccare la
murata, realizzata dall'associazione Monkeys Evolution. E' un segno
di rispetto apprezzato, che parla, in fondo di codici antichi e
silenziosi. Poco più in là, in via Santa Giulia, i writer tornano a
essere un po' corsari, ombre veloci della notte, che lasciano il
proprio segno, sul filo sottile dell'illegalità: su un cancello
appaiono l'elefantino rosa e un'eterea figura femminile. Significa che MrFijodor e la romana Alice Pasquini sono passati di lì. Pochi
passi e la guida si entusiasma perché sulla parete opposta sono
apparsi i disegni di Icy and Sot, artisti
stencil newyorkesi di passaggio a
Torino, che hanno voluto lasciare un proprio ricordo in città. Si
scende poi a Borgo Dora, dove si trova il
mural commissionato alla
pittrice Lisa Lazzaretti, già spaccato da qualcuno che non ha
apprezzato. E alla SMAT c'è un'altra murata commissionata: riporta i
colori dell'acqua e appare, suggestiva, nei giardini di lungodora
Savona, all'angolo con corso XI febbraio. I suoi autori sono Wens e Reser.
Da qui l'itinerario abbandona le mezze misure e
diventa una vera e propria galleria di grandi
murales, realizzati
durante le tre edizioni del Festival organizzato da Il Cerchio e le
Gocce. Il primo, in bianco e nero, realizzato da una star della
street art, il belga Roa, è una donnola con un topo trattenuto con
una zampa; si trova, a tutta altezza, sull'edificio dei Servizi
Sociali, in lungodora Savona 30, è in bianco e nero e ha suscitato
qualche protesta perché non tutti hanno riconosciuto la donnola e
non tutti hanno colto il messaggio ecologico: piuttosto che usare
disinfestanti chimici e anti-inquinanti vari, riaffidiamo il
territorio agli animali e al ciclo della vita. La denuncia sociale è
uno dei
leit motiv degli artisti che scelgono la legalità: non sono
più corsari, ma non hanno perso lo spirito ribelle, che affidano
alle loro opere. Alla Stazione degli autobus di via Fiocchetto, le
coloratissime figure di animali 'umanizzati' disegnati da
Ericailcane, fanno pensare a una sorta di alienazione collettiva,
alle costrizioni che, nella vita di tutti i giorni, portano ai volti inespressivi e agli sguardi
tristi. Non sempre il colore è allegria,
nella
street art.
Succede anche nel grandioso e coloratissimo
disegno di Artyz, sulla parete di Palazzo Nuovo che guarda corso San
Maurizio. La figura di un anziano e di quello che sembra un clown
impegnato in una capriola, e si rivela essere poi, a guardarlo bene, un
insieme di vestiti e calzini vuoti (ma bisogna osservare bene e, rivela la guida, i primi ad
accorgersene sono i bambini!), parlano di solitudine e tristezza,
nonostante i colori. L'imbrunire dell'autunno incombe, ma c'è ancora
il tempo di raggiungere le Officine Corsare, con i coloratissimi
murales delle
facciate. Si conclude al SAMO, in corso Tortona 52, dove accoglie una
parete di
murales bellissimi, tra i più belli visti durante la
passeggiata.
L'itinerario dura circa tre ore, che
volano via, mentre si scoprono le tecniche adottate dai writers per
dipingere velocemente e mentre si presta attenzione ai loro
messaggi, siano goliardici o di denuncia. Giusta o no la
street art?
Sono artisti o imbrattatori di muri stranieri? A cosa aspirano se la
loro arte è effimera per definizione e il segno del loro passaggio è
destinato a scomparire più o meno rapidamente? La curiosità non
termina, avendo appreso qualcosa di più di questo mondo e
avendolo guardato con lo sguardo appassionato ed esperto delle guide.
La cosa più curiosa, però, è successa qualche giorno dopo, su una strada di
Mirafiori Sud caratterizzata dalle lunghe mura anonime della Fiat.
Ecco, ho pensato, il prossimo Festival per celebrare la
street art
potrebbero farlo qui!
Il tour de Il cerchio e le
gocce è a offerta libera; d'inverno è sospeso, causa giornate più corte, ma se vi interessa, potete seguire
l'associazione e le sue iniziative (stanno progettando tour su misura
per l'inverno)
su Facebook.
Commenti
Posta un commento