L'ultima sorpresa preparata
da Palazzo Madama per celebrare i 300 anni dall'arrivo di Filippo
Juvarra a Torino, come Primo Architetto Civile del Regno di Vittorio
Amedeo II di Savoia, è uno spettacolo di magia, luci e
suoni. E' così coinvolgente, che lo si rivede volentieri una seconda volta
consecutiva.
Si intitola Fantasia Barocca, è stato realizzato dal fiorentino Art Media Studio degli architetti Vincenzo Capalbo e Marilena Bertozzi e viene proiettato a ciclo
continuo sulla parete verso la Sala delle Feste, nel Salone del Senato. Protagonisti assoluti sono i disegni di Filippo Juvarra, i progetti realizzati, gli scorci immaginati, le decorazioni inventate. Ci sono i
progetti per la facciata dello stesso Palazzo Madama, le immagini
della Palazzina di Caccia di Stupinigi (accompagnate dal profilo
rosso di un cervo, protagonista di tutto il segmento, a ricordarci
gli obiettivi venatori della più bella residenza reale del
Torinese), l'idea della maestosità della Basilica di Superga, i
disegni della Venaria Reale. Ci sono i giochi con il fuoco e con
l'acqua, due degli elementi indispensabili delle corti barocche, per
i loro giochi e per la meraviglia dei loro ospiti. Durante lo
spettacolo, torna in mente spesso che il fine del Barocco è la meraviglia, perché quest'installazione, con il continuo alternarsi delle immagini, non smette di sorprendere, inventando ricami che si arrampicano sulla parete e terminano con la celebrazione dell'autunno, giochi d'acqua
che ricordano poi il Bucintoro, fiamme altissime che nascono da
decorazioni classicheggianti, puttini che si rincorrono dispettosi
come se fossero in attesa di una propria collocazione. Sono tutte
immagini ispirate dai disegni di Filippo, nascono e prendono vita
dalle sue invenzioni, siano progetti realizzati o scenografie
inventate o decorazioni abbozzate. E le si guarda con curiosità e
attenzione, aspettando la prossima invenzione.
Alla creazione
delle emozioni dello spettatore partecipa anche la colonna sonora,
che sembra barocca, ma non lo è. E' quasi tutta originale, spiegano dall'ufficio stampa della Fondazione Torino Musei, scritta
dal giovane compositore bolognese Enrico Capalbio. Ha una base
elettronica, ma ha inserito volutamente delle sonorità di strumenti
classici del '700, come, ad esempio, il clavicembalo; in alcuni
passaggi si sentono le note di Domenico Scarlatti, riadattate.
L'effetto è settecenteggiante e contribuisce a immergere
nell'atmosfera creata dai disegni proiettati sulla parete della
Stanza del Senato, mentre, sui pannelli laterali, che ti tanto in
tanto partecipano allo spettacolo centrale, scorrono continuamente i
disegni del grande siciliano. Uno spettacolo multimediale ed effervescente, che suscita sorpresa e ammirazione per i capricci del Barocco.
Fino al 22 febbraio 2015, compreso nel biglietto d'ingresso
a Palazzo Madama (10 euro, ridotto 8 euro, gratuito per Abbonamento
Musei) e negli orari d'apertura del Museo (mar-sab 10-18, dom 10-19, lunedì chiuso, gratuito il primo martedì del mese). Non perdetelo.
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