Non solo unico esempio italiano di
parco post-industriale, in cui le tracce delle fabbriche del passato
convivono con nuovi spazi verdi. Il Parco Dora sta diventando anche
un vero e proprio Museo della street-art, con
interventi che si sono succeduti negli ultimi anni. L'Associazione Il
Cerchio e le Gocce invita a scoprirlo con un bel tour, che approda poi nella vicina
Borgata Tesso.
Sui muri dell'area Indigest, a poca distanza
dalla chiesa del Santo Volto, la terza edizione di Pic Turin, nel 2012, ha portato alcuni dei più
importanti
street-artists della scena internazionale, con la
direzione artistica di Reser (nel sito ufficiale trovate molte info
su questo Festival della Mural Art). La lunga murata ha come caratteristica
immediatamente visibile una vivace scala cromatica; a ogni artista è
stato affidato un colore di riferimento, con tema libero; la maggior
parte ha optato per giocare con il
lettering. Lo studio delle
lettere, la sperimentazione delle loro forme, è una delle attività
predilette degli
steet-artists e i risultati sul Muro del Parco Dora sono
davvero sorprendenti, grazie alle ispirazioni provenienti dall'architettura, dal design, dai fumetti. Il
lettering è così raffinato che bisogna essere proprio esperti per
riconoscere le lettere nei loro volumi, nelle ombre, nei giochi
architettonici di Krio, Vesod, Erase & Arsek, Zoer & Velvet e
tutti gli altri. Durante il tour le guide de Il Cerchio e le Gocce aiutano a riconoscerle, spiegano gli effetti cromatici e grafici, raccontano le tecniche pittoriche. L'effetto finale è un
mural lunghissimo e
coloratissimo, ricco di spunti, che fa pensare anche un po' al Muro di
Berlino, grazie anche alle architetture delle case intorno. Peccato
che l'edera si stia espandendo e rischi di nascondere questi esempi internazionali di
street-art: è vero che è l'arte effimera per eccellenza, ma perché dev'essere costretta a
sparire dalla vegetazione non curata?!
Si attraversa via Borgaro
e nell'area Vitali, al lato della tettoia dello strippaggio, ci sono
i
murales in bianco e nero di 2501, Graphic Surgery e Verbo. Sono in
contrasto con i colori dell'area Indigest, e sono molto più grafici.
Mentre si cammina sulla passerella, si intravede già
l'ultimo
mural del Parco, inaugurato in questi giorni e realizzato da
tre degli artisti più apprezzati del momento, Dolo, Gatto e XTRM. Si
trova sulle torri di raffreddamento, in uno degli angoli tutti da
scoprire del Parco Dora, ed
è dedicato a Bobby Sands e all'Irlanda.
Tutt'intorno ci sono i disegni dei
writers più giovani: il Parco Dora è una sorta di
palestra, grazie ai muri messi a disposizione degli
street-artists. I
murales sono tra i più effimeri, offrono una galleria d'arte molto
temporanea, che permette però di scoprire i giovani talenti che si muovono
sulla scena torinese.
Lasciato il Parco Dora, in via Salvini, in
Borgata Tesso, a poca distanza, c'è un
mural di Etnik. Riproduce
geometrie in 3D e riprende le tematiche predilette dell'artista,
attivo anche nelle installazioni con legno e plexiglass. Si cammina
lungo via Giachino, ammirando questo piccolo borgo torinese in piena
rinascita, con le sue strade acciottolate, le piccole botteghe e
ristoranti, non solo italiani, e si arriva all'incrocio con corso
Brin, dove, da un'alta parete cieca, un piccione guarda pacioso i
passanti. Lo ha dipinto un giovane artista torinese, Mauro Fassino, per il MAU. Poco più avanti un
bel Nelson Mandela di Tvboy, il cui logo ripetuto all'infinito
costituisce lo sfondo, saluta all'ingresso del Caffè Neruda.
Il
tour finisce qui, si chiacchiera, si ascolta, si scopre una Torino
inaspettata, vivace e attenta; c'è il desiderio di approfondire e di saperne di pù, di non perdersi i prossimi street art tour de Il Cerchio e le Gocce (se siete interessati all'attività dell'associazione, tutte le info
nella sua pagina di Facebook).
La mia personale raccolta fotografica di murales e street art in Torino dal 2015 in poi qui https://kabajoloco.blogspot.com/2020/07/street-art.html
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