Tra i numerosi eventi che accompagnano l'
Ostensione della Sindone
(ho già segnalato la mostra
La Sindone a Palazzo Reale e la
possibilità di
salire sul Campanile del Duomo, anche in
quest'occasione), c'è la presenza del
Compianto del Cristo morto di
Beato Angelico, al
Museo Diocesano di Torino, in
piazza San Giovanni,
nei sotterranei del Duomo. È uno dei dipinti più celebri del
Beato Angelico: vi si vede
Gesù morto, pianto dalla Madonna e da un
gruppo
a forte prevalenza femminile. Sullo sfondo ci sono le mura di
Firenze con la Porta della Giustizia, da cui uscivano i condannati a
morte; il quadro è stato dipinto da Beato Angelico
per la Compagnia
della Santa Croce, che assisteva cristianamente i condannati a morte,
ed era una delle ultime cose che i condannati vedevano prima di
essere giustiziati. Le guide del Museo Diocesano fanno notare come il
corpo di Gesù sia stato deposto e
i chiodi siano ancora conficcati
nella grande Croce che occupa il centro della scena, a ricordare
il
supplizio della Passione e a invitare alla riflessione. La parte inferiore del quadro riporta
come un'onda senza colore: è il segno dell'
alluvione di Firenze del 1966, che ha danneggiato i colori e che rimane nel ricordo, con quel segno incolore.
La
presenza del quadro di Beato Angelico e della Sindone nel Duomo
stabilisce
belle suggestioni: al livello superiore dell'edificio
religioso, il Sacro Lenzuolo in cui il Cristo è stato avvolto,
secondo la tradizione, sotto, esattamente sotto, uno dei quadri più
belli della Deposizione del corpo di Gesù. C'è come
un legame
silenzioso tra la Sindone e il quadro, con lo stesso senso del
raccoglimento. E, volendo, si potrebbe riflettere, ancora una volta,
sul senso delle condanne a morte, che provocano ulteriore dolore e
non portano Giustizia.
Il dipinto di Beato Angelico è inserito
nel percorso museale, è al suo inizio,
protetto da una teca e
arricchito da numerose informazioni; è l'inizio, bello e potente, di
un percorso tutto sotterraneo, tra sculture, arredamenti sacri,
dipinti, posti in un allestimento
davvero suggestivo, tra
i resti
romani delle prime basiliche cristiane (non dimentichiamo che siamo a
pochi passi dal Teatro Romano, accanto alla Torre Campanaria del
Duomo, e dalla Porta Palatina) e
le luci soffuse, dirette sui reperti
in mostra.
L'esposizione torinese del quadro è promossa, oltre
che dal Museo Diocesano, anche dalla
Consulta per la valorizzazione
dei beni artistici e culturali di Torino e dall'
Associazione
Sant'Anselmo. Per esplorare il quadro, c'è
anche una app, disponibile
sia per
Apple
che per
Android; costa
0.99 euro,
è stata realizzata
dalla start up Heritage e, spiega Pietro Tosco
uno dei suoi autori, "offre la possibilità di cogliere in
maniera innovativa tutta la ricchezza dei significati che 'vivono'
nel quadro, facendoli scoprire direttamente agli utenti". Gli
utenti possono navigare nel dipinto, scoprendo i personaggi che
circondano Gesù morto, le loro storie, la luce e i colori, il
contesto culturale del quadro. All'interno dell'app, c'è anche un'audioguida, con il
commento di monsignor Timothy Verdon, Direttore del Museo del Duomo
di Firenze e curatore della mostra. Per il piccolo Museo Diocesano
torinese,
un motivo d'orgoglio: è tra i primi in Italia a
sperimentare
una nuova tecnologia di interazione con il pubblico:
"L’App è collegata a dei sensori posizionati lungo il percorso
che guideranno i pellegrini dalla Sindone, al Museo, fino al quadro,
indicando loro la sezione dell’applicazione più utile in quel
momento. Così chi è in coda riceverà una notifica con i primi
accenni dell'opera, chi è davanti al quadro sarà invitato ad
ascoltare l'audioguida".
Il
Compianto sul Cristo morto sarà esposto al Museo Diocesano
fino al 30 giugno 2015, l'
orario di apertura è tutti i giorni dalle 10 alle 18.30;
il biglietto costa 4 euro, gratuito per i possessori della tessera Abbonamento Musei,
Tutte le info, sul sito
www.museodiocesanotorino.it, in cui c'è anche la possibilità di acquistare
il biglietto online.
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