Fino
al 28 febbraio 2016, alla
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo c'è
Rinascimento, la prima
personale in Italia di
Adrián Villar Rojas. Argentino, classe 1980,
Villar Rojas "si è affermato a livello internazionale con un
linguaggio di forte impatto, che esplora il potenziale narrativo
della scultura contemporanea. Le sue opere, spesso
di scala
monumentale, includono rimandi molteplici, alla storia dell'arte
così come alla cultura pop, dai fumetti alla letteratura, dal cinema
alla fantascienza alla musica, e si caratterizzano per la
forte
componente installativa, capace di trasformare profondamente gli
spazi in cui si inseriscono, dando vita a scenari, mondi da
attraversare, quasi fossero dei 'film fatti di sculture'" spiega
la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nel suo sito web.
Guidati
da
un corridoio semibuio, in cui si trovano abbandonati vestiti,
coperte, zainetti, scarpe, come se
qualcuno avesse lì passato la notte, si
entra nella grande sala espositiva della Fondazione e ci si trova in
un mare di pietre. Di rocce di grandi dimensioni, a dir la verità. E
la prima sensazione è lo
sconcerto: ok, questo è la mostra? Non ci
si perde d'animo e si inizia a passeggiare tra queste grandi rocce,
che un po' sembrano uscire
da qualche mare e un po'
da qualche altro
pianeta. E si scopre che
non si tratta di semplici pietre di enormi
dimensioni. In molte di esse ci sono
resti di vita, un enorme pesce
morto, una mela e un pezzo di formaggio ammuffiti, una giacca
abbandonata e una vecchia scarpa da ginnastica dimenticata. Ogni
roccia è
come una storia, si pensa ai naufraghi di questi anni, che
hanno perso scarpe, abbandonato vestiti, imbracciato armi; ci sono la
morte, che accompagna sempre la
vita, e la
speranza di una mela
rossa, che, solitaria, illumina e colora all'improvviso il paesaggio. Così,
dallo sconcerto iniziale, si passa al
sorriso, perché sono la vita e
la morte che si rincorrono, la quotidianità che
all'improvviso
diventa speciale, grazie a un'emozione, a un colore, a un incontro
(anche con un grappolo d'uva, con un vestito abbandonato, con una
pianta che sopravvive sulle rocce), in un paesaggio roccioso
che non
muta mai e che guarda passare le storie
del passato e del
presente.
Le
grandi installazioni di Villar Rojas, spiega ancora
la Fondazione Sandretto, sono "realizzate in una miscela di
argilla cruda e cemento, dall'aspetto fratturato, crepato, come se la
materia fosse già in stato di avanzata corruzione, come se il tempo
stesse trasformando gli oggetti in rovine di fronte ai nostri occhi.
Una
fragilità non solo apparente, ma determinante per il destino di
opere che molto spesso non sono sopravvissute all'evento
espositivo, essendo concepite per essere effimere". Una
fragilità che riguarda anche
le nostre storie e le nostre emozioni,
rimaste come memoria negli oggetti che parlano di noi e che le rocce
conservano come traccia. Alla fine,
Rinascimento è una gran bella
mostra, che fruga
nei sentimenti e nell'immaginario e che rimane
in
testa a lungo, facendo pensare a questi anni di emozioni effimere.
Rinascimento è alla
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in
via
Modane 16, fino
al 28 febbraio 2016.
L'orario di apertura è giovedì:
20-23, con ingresso libero; venerdì, sabato, domenica, ore 12-19. Il
b
iglietto d'ingresso intero costa 5 euro, ridotto 3 euro (over 65,
studenti), gratuito per bambini fino a 12 anni e possessori della
tessera Abbonamento Torino Musei. Il
sito web è
www.fsrr.org
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