Si può dire che si esce da una mostra
confusi e felici? E' quello che mi è successo dopo aver visitato
Omaggio a Gae Aulenti, fino
al 28 agosto 2016 alla
Pinacoteca
Agnelli.
Chi non conosce Gae Aulenti? Non bisogna aver studiato
Architettura per sapere che è l'architetto che ha rivoluzionato il
mondo della cultura, ristrutturando
la Gare d'Orsay, per inserirvi
uno dei più importanti Musei sull'impressionismo e
post-impressionismo (e riuscire a visitarlo, a Parigi, senza le code
lunghissime che lo assediano tutte le volte!). E non bisogna essere
appassionati di teatro per avere ricordo degli allestimenti da lei
studiati per
gli spettacoli teatrali di Luca Ronconi (uno tra tutti,
Il viaggio a Reims).
Bisogna però andare sul tetto del Lingotto,
alla Pinacoteca Agnelli, per
vedere insieme tutti i ruoli che Gae
Aulenti ha giocato nella sua carriera, architetto, designer, costumista, scenografa, fotografa, amica di intellettuali, artisti e potenti. Si rimane
ammirati dalla sua poliedricità e dalla sua curiosità, sempre aperta a nuovi progetti. La mostra è curata da una
nipote di Gae,
Nina Artioli, che è voluta partire
dalla casa-studio
del celebre architetto. Qui, d
al 1974, Aulenti
ha conservato libri,
oggetti, progetti, ricordi di viaggio, quadri di grandi artisti
contemporanei e fotografie con celebrità dello spettacolo, della
cultura, della politica. A Torino, questi ricordi sono stati divisi
per aree tematiche. L'allestimento della mostra, firmato da Marco
Palmieri, è
come una grande casa: si è accolti da un ampio 'atrio', alle cui pareti ci sono foto e quadri appartenuti ad
Aulenti, che testimoniano i
suoi rapporti con personalità
prestigiose in ogni campo del sapere. Su questo 'atrio' si
affacciano, come stanze,
le sale tematiche della mostra.
Ci sono le
testimonianze
del design, con le lampade che ha disegnato; ci sono
i
suoi progetti, non solo il celebre Musée d'Orsay, ricordato con
fotografie scattate prima, dopo e durante i lavori, ma anche il Museu
Nacional d'Art de Catalunya o il New Asian Art Museum. In un'altra
sala ci sono i
modelli di progetti celebri, e per alcuni si pensa ma
anche questo lo ha fatto lei? Il Padiglione dell'Italia all'Expo92 di
Siviglia, l'ex ambasciata dell'Italia a Berlino, l'Istituto Italiano
di Cultura a Tokyo. Poi c'è la sala dedicata
alla collaborazione con
Luca Ronconi, con i disegni per le scenografie e i costumi. E se non
si è ancora sufficientemente sorpresi dalla curiosità senza confini
di Gae Aulenti,
non bisogna perdere i video, che vengono trasmessi a
ciclo continuo in una saletta apposita e in cui l'architetto racconta
la sua idea di progettazione e di architettura. Non ci sono tabù e
non ci sono frontiere, quando si progetta, ci sono
studio, conoscenza
e, soprattutto, la
grande passione che traspare dalle sue parole di
donna approdata all'età anziana con
entusiasmo indomito.
Se
avevate un'idea superficiale su chi fosse Gae Aulenti, la mostra
della Pinacoteca
non vi aiuta a definirla in confini precisi, ma,
anzi, fa tutto il contrario,
la libera di definizioni e vi spinge a
cercare di
saperne di più e a continuare a scoprire e ad
approfondire la sua poliedricità.
Omaggio a Gae Aulenti è alla
Pinacoteca Agnelli, in
via Nizza 230/103 (all'interno del Lingotto),
fino
al 28 agosto 2016. L'
orario di apertura è da martedì a
domenica ore 10-19, chiuso il lunedì. Il
biglietto costa 10 euro,
ridotto 8 euro (over 65), gratuito per gli under 6 e per i possessori
della tessera Abbonamento Musei Torino Piemonte.
Tutte le info sul
sito web
www.pinacoteca-agnelli.it.
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