Un gruppo di
giovani borghesi, di famiglia agiata, che ogni estate
si ritrova a
Rivara, nel Canavese, per dedicarsi a una delle passioni
comuni, la
pittura e che, senza un manifesto di riferimento, trova
nel paesaggio e nella vita agreste il terreno di incontro e il filo
conduttore. E' la cosiddetta
Scuola di Rivara, che per alcuni
decenni, tra il 1860 e la fine del secolo, riunì intorno a
Carlo
Pittara, che potrebbe essere considerato anche il padrone di casa
(suo cognato, il banchiere Carlo Ogliani, ospitava la comitiva nella
sua dimora), giovani pittori come i piemontesi Ernesto Bertea,
Vittorio Avondo, Federico Pastoris di Casalrosso, i liguri Ernesto
Rayper, Alberto Issel, lo spagnolo Serafino De Avendaño e il
portoghese Alfredo d'Andrade (quest'ultimo sarebbe poi stato
Direttore della Soprintendenza delle Belle Arti di Liguria, Piemonte
e Valle d'Aosta, si sarebbe dedicato soprattutto al restauro e
sarebbe stato uno degli inventori del Borgo Medievale di Torino).
A
questo gruppo di giovani artisti e ai loro paesaggi gentili è
dedicata una bella mostra,
Carlo Pittara e la Scuola di Rivara – Un
momento magico dell'Ottocento pedemontano, curata da
Giuseppe Luigi Marini e con una settantina di opere provenienti
da collezioni private italiane, al
Museo Accorsi –
Ometto fino al 15 gennaio 2017. Il sottotitolo della mostra rende
bene l'impressione che si ha al visitarla e all'osservare questi
quadri bellissimi
di boschi verdi e rigogliosi e di vita agreste
quasi sempre arcadica, con
paesaggi morbidi, contadini, pastori,
greggi, l
uci che accentuano i chiaroscuri, colori naturali e
realistici. Mancava un manifesto, che riunisse i giovani artisti
intorno a valori e obiettivi condivisi, ma
le frequentazioni e le
citazioni erano colte. La loro pittura era influenzata da quella
dello svizzero
Alexandre Calame, che quasi tutti conobbero a Ginevra
e che aveva una visione romantica del paesaggio, c'erano anche
influenze degli
impressionisti e i primi riferimenti ai
macchiaioli.
Nel loro cenacolo di Rivara, i giovani artisti portavano le loro
vite
cosmopolite, i loro viaggi (Pittara soggiornò a lungo a Roma e a
Parigi), i loro incontri, creando così una
pittura originale e
gradevole, facilmente comprensibile a tutti, ma sempre legata ai temi
della natura, della vita agreste, soprattutto per Carlo Pittara, che
fu il più prolifico di tutti, sembra come se i suoi interessi si
fossero cristallizzati e la sua intensa vita di agiato borghese del
XIX secolo servisse per continuare a dipingere paesaggi bucolici e
greggi in cammino.
Il Museo Accorsi – Ometto approfondisce i
temi della mostra con le
Conversazioni d'Arte, gli incontri a cura di
Anna Maria Cavanna, che spiegano i legami della Scuola di Rivara con
il rinnovamento della pittura italiana e le esperienze europee: il 13
novembre, alle ore 11,
Il rinnovamento della pittura in Italia:
l'esperienza delle scuole di Rivara, Pergentina e Resina; il 4
dicembre 2016, ore 11,
Carlo Pittara e gli altri artisti italiani a
Parigi: i nuovi soggetti della vita cittadina; il 15 gennaio 2017,
alle ore 11,
Nuove ricerche per gli artisti di Rivara: dal restauro
delle antichità medioevali alle arti decorative. L'
ingresso a ogni
incontro, seguito poi da una visita alla mostra,
costa 18 euro,
ridotto 15 euro, per Possessori delle tessere Abbonamento Musei e
Torino + Piemonte Card, 6 euro.
Carlo Pittara e la Scuola di
Rivara – Un momento magico dell'Ottocento pedemontano è al
Museo
Accorsi – Ometto, in via Po 55, fino al 15 gennaio 2017
[PROROGATA al 12 febbraio 2017] . L'
orario
di apertura è mar-ven 10-13 e 14-18; sab-dom ore 10-13 e 14-19;
lunedì chiuso. Il
biglietto costa 6 euro, ridotto 4 euro, gratuito
per gli under 12 e i possessori delle tessere Abbonamento Musei e
Torino + Piemonte Card; la
mostra con visita guidata costa 12 euro,
ridotto 10 euro, per Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card 3
euro;
Museo con visita guidata più mostra con visita libera 14 euro,
ridotto 12 euro, gratuito per under 12 e possessori Abbonamento Musei
e Torino + Piemonte Card;
Museo e Mostra con visite guidate 18 euro,
ridotto 15 euro, per Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card 3
euro.
Tutte le info su
www.fondazioneaccorsi-ometto.it.
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