Terminati i
restauri dell'
Appartamento della Regina, nella
Palazzina di Caccia di
Stupinigi si apre un nuovo cantiere: questa volta al centro dei
lavori ci sarà l'
Appartamento del Re, che sarà riportato al suo
antico splendore settecentesco grazie ai lavori finanziati dalla
Fondazione CRT, realizzato con la collaborazione della
Consulta per
la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e con la
supervisione della
Soprintendenza per le Belle Arti di Torino.
L'Appartamento del Re (sin) e della Regina (ds), a Stupinigi
Gli
Appartamenti del Re si
trovano in uno dei bracci della
Croce di Sant'Andrea, che costituisce
il nucleo centrale della Palazzina juvarriana: qui il sovrano aveva
a
disposizione la propria camera da letto, un'anticamera, una sala da
toeletta, un salotto e una piccola galleria di introduzione. Il
restauro interesserà
tutte le decorazioni: dagli affreschi delle
volte ai quadri, dai pannelli delle porte lignee agli scuri delle
finestre, che riportano paesaggi e scene realizzati nel XVIII secolo, le durature e le
boiserie dipinte. Nell'anticamera
torneranno a nuova vita gli
affreschi dedicati a Diana, la dea della caccia, nella camera da letto, oltre che sugli affreschi si
interverrà sul
pregadio del Piffetti, nel Gabinetto da toeletta
l'intervento riguarderà soprattutto
la volta a grottesche, le
figure cinesi; nella galleria si darà nuova luce alle
decorazioni
trompe-l'oeil della volta. Gli interventi non si limiteranno a
riportare l'antico splendore dei colori, ma assicureranno anche
t
rattamenti conservativi, per eliminare gli insetti che danneggiano il
legno e per assicurare i colori alle superfici.
Il restauro
durerà circa
quattro mesi, per cui si può calcolare che
l'Appartamento del Re tornerà negli itinerari della Palazzina di
Caccia per
giugno 2017. Sarà allora che dallo splendido Salone Centrale,
che costituisce il cuore della Residenza Sabauda, si potrà entrare
negli appartamenti della Regina e del Re, separati dal sontuoso Salone Centrale, per
ammirare
tutta la raffinatezza di cui era capace il
Settecento, nei
suoi apparati decorativi.
Commenti
Posta un commento