Alla Falchera, intorno a una nuova fermata del 4, la linea
tramviaria che la collega con il centro cittadino e che arriva fino a
Mirafiori Sud, sorgerà uno dei progetti più ambiziosi della Torino
di questi anni. Entro breve, probabilmente dall'autunno, partiranno i lavori di costruzione di quella che potrebbe essere considerata la quarta Falchera, dopo l'ottocentesco Borgo
Vecchio, la Falchera Vecchia realizzata negli anni 50 con il
coordinamento dell'architetto Giovanni Astengo, la Falchera Nuova,
costruita negli anni 70 e composta da edifici alti 4 piani e torri
bianche di 10 piani. Collocato tra Falchera Vecchia a ovest e
Falchera Nuova a est, il nuovo insediamento intende ridare centralità e senso
della comunità al quartiere: non saranno realizzati solo 340 nuovi
appartamenti, destinati all'housing sociale, ma ci saranno anche servizi e
attività commerciali, che contribuiranno a spezzare il senso di isolamento degli attuali residenti.
La nuova fermata del 4 sarà la più
importante del quartiere: da qui partirà un percorso pedonale verso
il nuovo nucleo abitativo. "Il suo fulcro sarà la piazza, in cui
si affacceranno i servizi e le attività commerciali. Da lì si snoderanno
poi i percorsi pedonali, uno diretto verso piazza Astengo, storica
piazza di Falchera Vecchia, gli altri saranno interni; quello
centrale lo abbiamo chiamato
boulevard" racconta l'architetto
Cristiano Picco, che con il suo studio, Picco Architetti, e con AI
Group, ha progettato il nuovo insediamento. Gli edifici citano
Falchera Vecchia, che Picco considera "un'esperienza felice":
"Hanno una forma a parentesi aperte, spezzate, come l'impianto
disegnato da Astengo negli anni 50, quasi a creare cortili interni;
la Falchera di Astengo aveva una densità abitativa più bassa, noi abbiamo
disegnato edifici più alti, ma planimetricamente seguono lo stesso
concetto e sono inseriti in ampli spazi verdi. Gli appartamenti hanno
diverse dimensioni, generalmente sono trilocali, con soggiorno,
angolo cottura o cucinino, due camere da letto e il bagno; ma ci sono
poi anche bilocali o appartamenti con più camere per le famiglie
più numerose". L'architettura è decisamente contemporanea,
affronta in modo originale "alcuni temi come il cromatismo",
propone giardini privati nelle corti interne, fa del verde uno degli
elementi chiave, rispondendo sia alle esigenze delle città
contemporanee che allo stile di un quartiere abituato ad averlo come parte integrante del suo paesaggio.
I
340 nuovi appartamenti, realizzati grazie ai finanziamenti del Fondo
Abitare Sostenibile Piemonte e al coordinamento di Investire sgr,
sono destinati all'housing sociale, con gestione finale della Cooperativa Di
Vittorio. L'housing sociale realizza appartamenti
per le fasce di reddito medio-basso, che non sono in grado di
partecipare al libero mercato, offrendo affitti con
canone calmierato. Ma non è solo questo: "È un modello che agisce anche come motore di rigenerazione, perché crea nuclei di
comunità: oltre alle attività abitative inserisce servizi, attività
commerciali, supporti alla comunità" dice Picco ed è
probabilmente questa la parte del progetto più ambiziosa. "Abbiamo
lavorato tanto per garantire un mix equilibrato tra abitazioni,
servizi, negozi, perché vogliamo proporre in Falchera
una classica situazione di città, affinché i residenti non si
sentano più isolati, ma siano uno dei pezzi della città".
La
fine dell'isolamento di questo storico quartiere, avamposto
settentrionale di Torino, persino più a nord della Stura, è una
delle preoccupazioni del progetto di riqualificazione del Comune,
nell'ambito del recupero delle periferie. Non solo la nuova fermata
del 4 e il nuovo quartiere, che porterà con sé servizi e negozi, ma
anche una nuova mobilità, che faciliterà i collegamenti con il
centro cittadino. L'ingresso a Falchera avveniva solo da via Leinì,
con tutti i conseguenti problemi di traffico, nelle prossime
settimane verrà inaugurato il cavalcavia che permetterà il
collegamento con corso Romania, allentando la pressione su via Leinì.
Il potenziamento del 4 e la Stazione Stura del Sistema Ferroviario
Metropolitano offriranno un trasporto pubblico che in pochi minuti
permetterà di raggiungere il centro cittadino (Stura è a 10 minuti
da Porta Susa).
Il rapporto con il verde continuerà a essere uno
dei fili conduttori della riqualificazione. "Il nostro progetto si inserisce in un discorso già esistente e lo continua, attraverso i nuovi percorsi
pedonali e ciclabili e i suoi giardini; farà sistema con una
vocazione storica e si gioverà anche della riqualificazione in corso
dei laghetti" sottolinea Cristiano Picco. Tutti elementi capaci di dare la richiesta centralità al quartiere per i suoi residenti, ma, una volta che i
lavori saranno terminati, in grado anche di attirare gli abitanti
degli altri quartieri: con una mobilità più facile, perché negarsi
una passeggiata intorno ai laghetti o una cena nei possibili
ristoranti che apriranno nella nuova piazza di Falchera?
I rendering
dal sito di Picco Architetti.
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