Il passante ferroviario, con il sotterramento dei binari e la costruzione di un grande viale al loro posto, è uno dei più importanti
cantieri europei, secondo solo a quello di Berlino, dopo la caduta del Muro. Il concetto, in fondo, è similare:
negli anni '90 Berlino dovette 'ricucire' i quartieri separati dal
Muro, Torino sta ricucendo il tessuto urbano diviso dalla ferrovia per decenni. I grandi
assi creatisi sulla superficie dei binari interrati sono stati chiamati Spine, come le
spine dorsali su cui appoggiare trasporti, comunicazione, commerci.
L'ultima delle Spine è la Spina 4, nell'area settentrionale
della città, da corso Vigevano fino all'ingresso del raccordo
autostradale con l'aeroporto di Caselle Torinese. Il progetto iniziale era molto ambizioso: parchi e giardini alternati a quartieri residenziali, con una sorta di rotonda definita da alte torri, tra via Breglio e via Lauro
Rossi, come una sorta di risposta torinese a
Potsdamer Platz. Con la crisi molti progetti sono stati
ridimensionati: la vendita degli appartamenti già costruiti procede
a rilento e i soldi per il completamento delle opere arrivano con difficoltà.
Nella parte meridionale della Spina 4, che comprende anche corso Vigevano e via Cigna, però, la
città è tutta un cantiere e si respira il provvisorio delle grandi trasformazioni. Qui si stanno realizzando alcuni dei
progetti più importanti, anche per la riqualificazione economica e
sociale dell'area. Un'area, non bisogna dimenticarlo, di attività
industriali dismesse, di fabbriche abbandonate, di edifici spesso di
buona fattura architettonica, ma senza più alcuna funzione e/o
vocazione. Uno di questi edifici è costituito dagli ex capannoni
Incet, tra corso Vigevano, via Banfo, via Cervino e via Cigna. E' un
complesso di un certo fascino architettonico, che occupa ben 5500
metri quadrati, distribuiti su tre piani di sale e uffici e una
grandiosa navata esterna di 1500 metri quadrati, che, nei progetti
dovrebbe diventare una sorta di piazza coperta, fulcro di ogni
incontro. Per la riqualificazione di questo edificio c'è un concorso
di idee, che scadrà il 20 ottobre 2014: la Città intende
trasformarlo in uno dei più importanti centri polifunzionali di
Barriera di Milano, "dotato di spazi per attività aggregative, di
socializzazione e di svago, di un bar ristorante, di un centro per la
preghiera dedicato alle confessioni religiose minoritarie e di una
piazza semicoperta, oltre a una serie di ambienti a disposizione
delle attività specifiche dei soggetti che gestiranno il complesso";
i progetti partecipanti al concorso dovranno prevedere spazi
a disposizione per proposte di insediamento di attività, spazi per
la collettività, centro interconfessionale, piazza semicoperta,
ristorante e bar.
Tutte le info per partecipare al concorso si trovano
nella
pagina web del Comune di Torino.
Poco più a nord, tra via
Valprato, via Cigna e corso Venezia, accanto ai Docks Dora, si sta
costruendo il Parco Spina 4, la più importante area verde
dell'intero progetto. E' delimitato da edifici di nuova costruzione,
che per alcuni scorci fanno pensare un po' a Berlino e alle
architetture sorte alle spalle di Potsdamer Platz, ed è stato
realizzato con la partecipazione di studenti e giovanissimi. Come
buona parte delle nuove costruzioni di quest'area e dell'adiacente
Spina 3, si trova in un'area ex industriale; i suoi spazi sono
enormi: ben 43mila metri quadrati destinati a verde e ad aree giochi
attrezzate. A ricordare il passato industriale ci sono parte delle
Capriate Porcheddu, che ospiteranno eventi e spettacoli, e la torre
piezometrica, una sorta di campanile a guardia del passato.
All'interno del Parco ci saranno percorsi ciclabili e alberati,
un'area giochi di ben mille metri quadrati, piante, aiuole e prati,
che hanno coinvolto numerose professionalità, dagli architetti agli
agronomi. Per il Parco ci sono stati numerosi interventi di
co-creazione: non solo i bambini delle scuole elementari hanno
partecipato attivamente alla creazione dello spazio giochi, ma gli
studenti di Architettura e dell'Accademia delle Belle Arti hanno
partecipato a un concorso di idee per la decorazione della Promenade,
la parete dei Docks Dora affacciata sul Parco, e degli spazi interni
del Parco. Idee che sono state fornite dai cittadini più giovani e che
in questi tempi di crisi e di progetti ridimensionati diventano ancora
più preziose: rimane da vedere come la città le applicherà.
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