Al
Museo Nazionale dell'Automobile, è in corso una mostra che può
essere considerata un
vero e proprio evento culturale, un omaggio a
una delle
eccellenze della Torino più legata all'automobile.
Giugiaro e il suo percorso, aperta fino al 26 febbraio 2017, ripercorre
il cammino del
celebre designer dai suoi esordi,
nella sua Garessio
natale, incoraggiato dal padre, fino alla
fondazione dell'Italdesign
e alla creazione delle sue auto più famose. In mostra ci sono le
prime prove di un giovanissimo Giorgetto, appassionatosi al disegno
sin da bambino, grazie al padre
Mario, i primi bozzetti dei suoi anni
a Garessio, fino al trasferimento a Torino. Poi, dopo la formazione
scolastica, le caricature dei personaggi famosi e le prime
manifestazioni di interesse per i modelli automobilistici. Eravamo a
metà degli anni '50 e quei disegni attirarono l'attenzione di
Dante
Giacosa, direttore tecnico della Fiat. Di lì l'apprendistato
nell'
orbita Fiat e, finalmente, l'Italdesign, la società formata con
l'amico tecnologo
Aldo Mantovani e diventata in pochi anni
uno dei
gioielli del design automobilistico italiano, capace di sedurre tutto
il mondo, per la sapiente e spesso audace mescolanza di
cultura
artistica e rigore ingegneristico. Creatività, arte e rigore, che
sono poi alla
base del design italiano apprezzato nel mondo.
La
visita alla mostra è come
un viaggio non solo nella
straordinaria
epopea di un ragazzo di provincia diventato uno dei più importanti
designer del mondo, ma anche
nel cambiamento del gusto in questi
decenni, nei simboli che quel cambiamento hanno accompagnato. È
anche un viaggio
appassionante e un po' malinconico in un'Italia che
individuava i propri talenti,
investiva su di essi, li incoraggiava e
li aiutava a evolversi, invece di indicare loro
la porta dell'estero.
Sarebbe possibile una storia così entusiasmante come quella di
Giugiaro nell'Italia di oggi? C'è ancora spazio per i ragazzi
appena usciti dalla scuola nelle grandi fabbriche? È del tutto
sbagliata l'impressione che un ragazzo di talento deve avere tanta,
moltissima fortuna, per non finire a fare qualche
stage gratuito, nel
rapido turnover voluto dalle imprese per continuare
a non investire e a sottopagare il
proprio personale, e deve avere
molta fiducia in se stesso per
continuare a crederci, sbattere la porta e andarsene in Germania o in
Gran Bretagna? Domande, che questa mostra fa frullare per la testa.
Poi ci sono le
interviste che Giorgetto Giugiario ha rilasciato
in questi giorni. In una dice una cosa curiosa e interessante,
ricordando che alla base del suo lavoro c'è la
matematica: "E'
la base da cui sono partito per realizzare tutte le mie auto. Lo
schizzo è l'idea, poi però devo darle una forma con le misure: devo
sapere dove metto il volante, il motore, il sedile. Per la Panda non
mi hanno dato nemmeno uno schizzo: l'ho inventata e lo stesso è
successo per la Golf, presentata al Salone di Torino nel 1974. Prima
sono andato in Germania alla sede della Volkswagen e mi sono trovato
davanti 40 ingegneri e uno schema: volevano fare concorrenza alla
Fiat 128, così ho dovuto fare i conti per contenere i costi. Certo,
c'erano l'aspetto estetico, che deve conquistare il cliente, e quello
ingegneristico. Ma prima di tutto venivano i calcoli, dunque ancora
la matematica". Magari n
on è la prima cosa che viene in mente, ma è buono a sapersi, passeggiando tra i modelli che hanno segnato un'epoca, la Ferrari
GG50, la Maserati Ghibli, la Panda, l'Alfa 2600, la berlina della
Bugatti, fino alla DeLorean,
immortalata da
Ritorno al futuro, già opera dell'Italdesign di
Fabrizio, il figlio di Giorgetto, che continua la tradizione patern.
Giugiaro e il suo percorso è al
Museo
Nazionale dell'Automobile, in
corso unità d'Italia 40,
fino al 26
febbraio 2017. L'
orario di apertura della mostra segue quello del
Museo: lunedì ore 10-14, martedì pre 14-19, mercoledì, giovedì,
domenica ore 10-19, venerdì, sabato ore 10-21. Il
biglietto alla
mostra e al Museo costa 12 euro, ridotto 8 euro (over 65, 6-14 anni),
gratuito per under 6 e possessori delle tessere Abbonamento Musei
Torino Piemonte e Torino + Piemonte Card.
Tutte le info sul sito web del Museo. Le foto sono di
Andrea Guermani.
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