Sarà nella primavera del 2014 che i Gardini Reali di Torino, adesso
sottoposti a lavori di restauro, saranno riaperti al pubblico. E saranno uno
dei gioielli del cosiddetto Polo Reale, che Torino sta preparando per ampliare la sua offerta turistica: Palazzo Reale, l'Armeria e la Biblioteca Reale, che saranno collegate
al Palazzo dall'apertura del magnifico scalone di Benedetto Alfieri, la
Galleria Sabauda, che sarà aperta nella sua nuova sede nel 2014, e la nuova ala
del Museo d'Antichità, che sorgerà intorno al Teatro Romano, tutti a pochi metri di distanza, tutti insieme, in questo nuovo Polo d'attrazione. Senza dimenticare
la Cattedrale, posta a un lato del Palazzo Reale, quasi invisibile da piazza
Castello, ma a esso collegato non solo dalle mura (il potere temporale dei
sovrani e quello spirituale della Chiesa Cattolica sempre simbolicamente
vicini, come in tutti i Paesi a forte presenza clericale).
Il Polo Reale ha grandi ambizioni: potrà essere visitato con un unico
biglietto, ci sarà un'unica biglietteria, nel Palazzo Chiablese, adiacente al
Palazzo Reale e i calcoli sulle visite nei singoli Musei permettono di
calcolare 500mila visite l'anno per l'intero complesso. La biglietteria comune
sarà posta al piano terra di Palazzo Chiablese, adiacente al Palazzo Reale: una volta comprato il biglietto si potrà scegliere in quale Museo iniziare
la visita e si potrà passare dall'uno all'altro senza mai dover uscire
all'esterno.
Di questo Polo Culturale torinese, che si preannuncia come una delle grandi
attrazioni turistiche della città, i Giardini Reali, ridisegnati e restaurati,
costituiscono un inevitabile elemento di richiamo. I Giardini Reali torinesi
appartengono da sempre all'immaginario collettivo cittadino: nei loro spazi si
sono organizzati Festival Musicali, Manifestazioni Culturali e persino Festival
dell'Unità; centinaia di adolescenti hanno giocato a pallone sotto il bastione,
l'unico rimasto della gloriosa cerchia cittadina, che resistette a tutti gli
assedi francesi. Sono sempre stati uno spazio in cerca d'autore, cerniera verde
tra la città storica e la città moderna, tra piazza Castello e i corsi Regina Margherita e San
Maurizio.
La parte dei Giardini Reali sottoposta a restyling è chiusa da anni al
pubblico, si trova nella parte alta del bastione, quella con accesso diretto al
Palazzo: il Giardino Ducale, il Giardino delle Arti e il Boschetto, per un
totale di 3,5 ettari, che saranno messi in sicurezza e ridisegnati, per
riportarli all'antico splendore. Voluti dal Duca Emanuele Filiberto, quando
spostò la sua capitale da Chambery a Torino, i Giardini Reali servivano, come
buona parte delle costruzioni architettoniche sabaude, a celebrare il potere
assoluto delle monarchie barocche; per questo si sono evoluti seguendo il gusto
delle corti euroee: i giochi d'acqua, le simmetrie, gli scorci, le sculture che
richiamano i miti greco-romani.
I lavori di restauro sono stati spiegati da Marina Feroggio, della Soprintendenza ai Beni Culturali, a
la Repubblica
qualche tempo fa: "Il progetto si sviluppa intorno alla grande Fontana dei
Tritoni, ricca di zampilli e giochi d'acqua, che costituirl il fulcro dell'asse
di affaccio dal cortile interno di Palazzo Reale e dall'androne della Manica
Nuova, sede della nuova Galleria Sabauda. Il Giardino delle Arti, che ha
conservato quasi intatta la sua impostazioni di viali e prospettive, pensata
nel Settecento, sarà oggetto di un recupero conservativo, mentre nel Boschetto
di occuperemo soprattutto della pulizia e messa in sicurezza delle
piante".
Al termine del restyling i Giardini Reali saranno riaperti al pubblico, non più
gratuitamente, ma all'interno del biglietto unico del Polo Reale, a
testimoniare la loro importanza nel contesto del Palazzo Reale e
l'impossibilità di intendere l'uno senza conoscere gli altri.
L'Area del futuro Polo Reale
Palazzo Reale
La Fontana dei Tritoni, sullo sfondo Palazzo Reale
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