Le città del futuro dovranno gestire l'energia in
modo intelligente ed efficace. Per questo il risparmio energetico dev'essere
uno dei loro obiettivi, per questo la riqualificazione energetica degli edifici
esistenti è essenziale. A Torino il Comune e la Fondazione Torino Smart City
promuovono il progetto RoadTo2020, che si muove su due piani. Da una parte
facilita le ristrutturazione degli edifici, affinché siano più
efficaci dal punto di vista dell'isolamento termico, dall'altra propone
interventi sulle abitudini dei cittadini, affinché siano più corretti e più
virtuosi riguardo risparmio energetico ed ecosostenibilità.
I numeri che RoadTo2020 presenta nel suo sito web, non così razionale e
intuitivo come si vorrebbe, parlano da soli e raccontano le responsabilità
degli edifici più vecchi nelle spese energetiche e nei mancati risparmi. Il 50%
del parco immobiliare è obsoleto, senza accorgimenti per limitarne i consumi;
il parco immobiliare è responsabile del 40% dell'inquinamento atmosferico; il
costo dell'energia è aumentato del 47% dal 2003 e aumenterà del 30% nei
prossimi 5 anni; gli edifici consumano il 70% dell'elettricità, producono il
65% dei rifiuti, utilizzano il 12% dell'acqua, generano il 30% del gas a
effetto serra, incidendo per oltre il 40% del consumo totale.
Il quadro sulle responsabilità degli edifici, e quindi di noi tutti cittadini,
sull'inquinamento atmosferico è chiaro. Bisogna risolvere la sostenibilità
economica e culturale, spiega ancora il sito web di RoadTo2020, "questo
potrebbe condurre a una riduzione dei consumi del 50%".
Come fare, in questi anni di crisi, in cui "i proprietari di beni
immobiliari faticano a ottenere crediti per la riqualificazione degli edifici a
costi ragionevoli", le società di costruzioni "anticipano completamente
i costi dell'attivaione dei cantieri e pagano il denaro per la realizzazione
fino al 26%" e gli istituti di credito "faticano a trovare 'buoni
debitori' e sono esposti al rischio di non vedere mantenuto l'imepgno
finanziario dell'impresa di costruzioni"?
Qui entrano in gioco i due piani su cui lavora RoadTo2020. L'incontro tra i tre
attori interessati al risparmio energetico degli edifici, i proprietari, le
imprese di costruzioni e gli istituti di credito, garantisce infatti una
facilità di accesso ai fondi agevolati e un basso impatto economico sui
proprietari; in questo modo le tre parti si vedrebbero garantite e la
riqualificazione energetica degli edifici garantirebbe alla città un parco
immobiliare più efficace e dunque meno costoso.
Ma gli obiettivi di RoadTo2020 non terminano con la riqualificazione energetica
degli edifici. Non sarebbe infatti sufficiente se il piano di riqualificazione non fosse
accompagnato da un cambiamento nei comportamenti dei cittadini. Ogni edificio
ristrutturato sarà dotato di un sorta di piattaforma che registrerà i suoi
consumi e permetterà ai suoi inquilini di registrare giorno per giorno i propri
comportamenti, in modo da verificarli e adeguarli. "Sarà una specie di
cruscotto con tutti i dati di consumo" spiegano i promotori di RoadTo2020
"la carta d'identità del palazzo, disponibile al suo indirizzo web, che
diventa una sorta di piazza virtuale, luogo di incontro e scambio sociale. Con
la diffusione di queste pratiche innovative, il cittadino potrà rivalutare il
proprio immobile, rendendolo mano a mano più efficiente e vedendone i risultati
nel risparmio sulle bollette e nel miglioramento delle riduzioni di CO2 in
città". Per ogni palazzo avviato verso l'efficienza del risparmio
energetico, RoadTo2020 regalerà un albero alla città, "associando in modo
inedito la riqualificazione energetica con lo sviluppo del verde urbano".
Il progetto è anche una boccata d'ossigeno, meglio non si potrebbe dire,
per il settore edilizio, duramente colpito dalla crisi economica. Un settore
che stavolta non dovrà guardare a nuovi spazi per costruzioni ex novo, ma
dovranno volgersi verso l'esistente, per rimetterlo a nuovo.
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