Siete riusciti a vedere la mostra di Renoir, alla Galleria
d'Arte Moderna, prima che chiudesse i battenti, ieri sera? Negli ultimi giorni,
le code sono state chilometriche, addirittura con assistenza della Protezione
Civile, e il successo è stato senza precedenti: 250mila biglietti staccati in
quattro mesi, con turisti arrivati da ogni parte d'Italia e addirittura
dall'estero. Del resto, l'occasione era unica: 60 quadri di Renoir prestati dai
parigini Musée d'Orsay e Musée de l'Orangerie, quasi mai visti insieme, per avere un'idea completa dell'opera del grande pittore francese.
Ma non pensate che gli appuntamenti con l'arte e con la cultura finiscano qui,
a Torino.
La città ha deciso di puntare decisamente sui grandi eventi culturali e di
diventare una delle città d'arte imprescindibili nei weekend e, perché no?, nei
tour italiani dei turisti stranieri.
"La cultura è uno degli assi strategici" proclama il sindaco Piero
Fassino "Migliora la qualità della vita, crea lavoro, rende il territorio
più attraente e produce investimenti". Torino in controtendenza rispetto
al resto d'Italia, che preferisce tagliare sulla cultura, considerandola
superflua quando c'è in ballo il primum vivere, o, ancora una volta
all'avanguardia, sottolineando tutto quello che la cultura comporta in termini
di occupazione e qualità dell'occupazione e della vita?
Fatto sta che Torino per ora ci crede e non solo è stata la prima città
italiana a mettere online il patrimonio artistico della Fondazione Musei (Borgo Medievale, GAM,
Palazzo Madama, Museo d'Arte Orientale), ma è stata ancora la prima, sempre
attraverso la Fodnazione Musei, ad aprire i propri database alla cittadinanza,
in nome della trasparenza, della condivisione dell'informazione e dell'uso
creativo dei dati. Tutte le attività, spiega il sindaco, vengono realizzate con
il contributo dei privati: " Nel 2013 i
nostri enti culturali hanno raccolto dai privati 25 milioni. Sommati a quelli
di Comune, Regione e ricavi propri delle fondazioni si sono investiti 100
milioni. L'impatto sulla città si vede anche sui flussi turistici. Dei 250 mila
visitatori di Renoir, almeno un terzo sono venuti da fuori Torino. Vuol dire
stanze degli alberghi che si riempiono, ristoranti che lavorano, taxi che
girano, flussi turistici che crescono" ha detto
a la Repubblica.
In missione a New York, Fassino è stato sbeffeggiato nelle reti sociali per il suo torinesissimo
inglese, ma ha concluso importanti
accordi: "Confermata la vetrina permanente di presentazione del nuovo
Museo Egizio al Metropolitan. Vetrina che si va ad aggiungere a quelle che
apriremo all'Egizio di Berlino, al Louvre di Parigi e al British di Londra. Si
sono poi avviati accordi per il 2016 e 2017. Una mostra di arte povera e una sui
Macchiaioli, sia a New York sia a Torino. Altro incontro importante con la
direttrice dell'Asia Society, dove si è appena inaugurata un'esposizione con
cinque pezzi del MAO. A maggio la direttrice verrà a Torino per discutere un
programma di collaborazione triennale".
Al MAO, intanto, è prevista per il 2015 anche una mostra su uno dei più
importanti artisti cinesi contemporanei. E, parlando di eventi culturali in calendario,
la GAM ha già annunciato una grande mostra sulla Pop Art di Roy Lichtenstein
per l'autunno di quest'anno. In programma anche una mostra sul Barocco a
Palazzo Madama e, nel 2015, esposizioni su Kandinskij e Monet. Mentre a marzo 2014,
un appuntamento che inserirà Torino nei nuovi circuiti dell'arte contemporanea
con la prima edizione della Borsa dell'Arte con Paesi ospiti Cina, Russia e
Qatar.
Sopravvivere alla Fiat con la cultura, valorizzando il patrimonio artistico posseduto
e collaborando con i grandi Musei internazionali. Una scommessa che sembra
vincente e che non può che migliorare l'immagine che Torino ha di se stessa e
offre agli altri. Adesso, sindaco Fassino, rimane solo da creare un aeroporto
adeguato a tante proposte: lavori affinché Caselle porti turisti da tutta
Europa e pretenda una benedetta base low-cost anche al Sandro Pertini!
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