Avete notato che se passeggiate per
Torino con una macchina fotografica in mano, la trovate più bella,
trovate dettagli architettonici e prospettive che altrimenti vi
sarebbero sfuggiti, fate maggiore attenzione ai colori e alle luci
dei giardini e dei negozi? Qualche giorno fa, mi sono trovata
casualmente a passeggiare per le vie che dalla Dora portano verso
corso Regina Margherita, nel Quartiere San Donato, dietro il Centro
Commerciale Parco Dora di via Livorno. Avevo una tarda mattinata e
una macchina fotografica.
E ho scoperto questo piccolo reticolo
di strade, che sale verso corso Regina Margherita. Ci sono
architetture del primo Novecento, con i loro edifici da reddito,
mescolate ad architetture più moderne e sorprendenti, con
inaspettati tocchi di rosso, che meravigliano e riportano alla memoria certe
invenzioni berlinesi di Aldo Rossi. In via Sondrio c'è un
curioso edificio moderno, di aspetto piuttosto signorile, che sembra
un serpente sinuoso affacciato sulla Dora, in contrasto con tutte le
altre architetture adiacenti, fedeli agli isolati ortogonali
torinesi: ma la sorpresa più grande quest'edificio la presenta sulle
sue terrazze, con grandi giardini pensili, che guardano verso il
fiume e aumentano il sollievo verde del passante, strappandogli anche
un sorriso incuriosito.
E' la curiosità che in via Fossano
spinge a inoltrarsi dietro l'arco che conclude la prospettiva di via
Arezzo. Si entra così nella Cartiera, un bello spazio polivalente
gestito da sei associazioni giovanili, in cui si possono seguire
corsi e laboratori di vario genere, iniziative culturali e varie
attività sportive e per il tempo libero. C'è anche un piccolo
anfiteatro all'aperto, in cui è possibile seguire gli spettacoli
organizzati dalle associazioni. La Cartiera ha una lunga storia, che
risale addirittura alla prima industrializzazione, quando Torino e le
sue mura erano piuttosto lontane. Qui, nel Settecento, approfittando
della presenza di un canale, che attraversava Torino e poi arrivava
fino alla Pellerina, venne costruita una fabbrica di maiolica, rimasta attiva per circa un secolo e, a metà del XIX secolo, trasformata, con varie ristrutturazioni, in una fabbrica di lime e di raspe. Quest'ultima attività chiuse nel 1956,
quando l'espansione di Torino era ormai arrivata ai suoi confini.
La struttura venne allora utilizzata come sede di raccolta e deposito
della Cartiera di San Cesario e fu anche protagonista di una scena di
Torino nera, film di Carlo Lizzani, interpretato da Bud Spencer;
negli anni 70 ancora un'attività legata alla carta con Cartimbal.
Negli anni 90 la vocazione industriale venne abbandonata definitivamente: il Comune di Torino acquistò il complesso e lo trasformò in uno spazio polifunzionale. Oggi nell'ala sinistra si trova
un asilo, con un delizioso giardino all'interno del cortile, mentre
sul lato destro della struttura c'è il centro giovanile
polifunzionale che dà il nome a tutto il complesso e ricorda il
passato: la Cartiera.
Sulla stessa via Fossano, poco più avanti,
c'è la scuola elementare De Filippo, ospitata in un bell'edificio di
laterizi, con grandi finestroni novecenteschi, che a prima vista
ricordano certe facciate berlinesi, causa austerità e ritmo delle
aperture.
Ma uno degli spazi imperdibili del piccolo quartiere è
La Torinese, l'antica fabbrica che in certe mattinate di primavera
inonda l'aria di dolci profumi. E' uno dei marchi dolciari più
antichi di Torino, con una produzione ancora artigianale di
panettoni, colombe, biscotti. Entrare nel suo negozio, il
Golosone, in via Avellino 8, permette di scoprire quanto la
tradizione, la modernità e la qualità possano convivere e offrire
autentiche golosità. Adesso nei laboratori fervono i preparativi per
la Pasqua e presto arriveranno nel negozio le colombe e le uova di
cioccolato. E che sia realizzato tutto con cura artigianale lo rivela
una commessa, spiegando che le uova vengono incartate a mano, una a
una.
Ci sono diversi bar e molte saracinesche abbassate,
percorrendo le strade che salgono verso corso Regina Margherita e
cercando prospettive, tra palazzi da reddito, nuove costruzioni e
alberi in fiore. La crisi economica colpisce ovunque, a Torino, e il turn over degli esercizi commerciali, quando non si tratta di saracinesche abbassate, è impressionante anche qui. Poi si raggiunge su corso Regina Margherita e il 16
sta arrivando.
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