Probabilmente chi usa il trasporto pubblico se n'è accorto da un
pezzo: per l'amministrazione torinese il fascino delle linee
tramviarie è declinante.
Se negli anni 90 sono stati sbancati alcuni
dei viali più belli, per dotarli di metropolitana leggera,
come si chiamavano allora le linee che dovevano collegare i punti
opposti della città, da qualche tempo la GTT, la società che gestisce i trasporti pubblici torinesi, sembra essere insofferente all'esistenza e alla gestione dei tram. Per
cui il 13 è stato trasformato in autobus, usando come scusa la
necessità di trasferire le sue vetture alla linea 3; è sempre un terno al lotto
capire quando il 10 è un tram nel suo percorso meridionale, da Porta
Susa a Mirafiori, vista l'eterna tentazione di trasformarlo in
autobus non solo nei festivi o d'estate, ma non appena se
ne presenta l'occasione (nel suo percorso settentrionale è da tempo
che è autobus e la ricostruzione di piazza Baldissera senza i binari
fa capire le intenzioni degli amministrazioni); anche il 18 è stato
spezzato in una parte in autobus e parte in tram (con conseguenti perdite di tempo degli utenti, causa allungamento delle attese).
Al vedere la
dismissione delle linee tramviarie che si sta piano piano mettendo in
atto, nonostante il tram sia molto più ecologico degli autobus,
colpiscono le cartoline d'epoca di Torino. Avete notato? Difficile
trovarne una che ritragga il centro di Torino senza un tram al centro
della strada. C'è una foto, scattata da Palazzo Madama all'inizio del XX secolo, in cui si
vedono tram sia in via Po che in via Verdi, in un'altra è dotata di
binari anche via Garibaldi.
Cercando maggiori informazioni, si scopre
che i tram sono arrivati a Torino nella seconda metà del XIX secolo,
con la costruzione di binari per vetture tirate da cavalli. Il
successo fu tale che, alla fine del secolo, Torino contava su ben
diciotto linee, gestite da due società private concorrenti, che
collegavano la periferia con il centro, per un totale di oltre 58 km
di binari. Quando la rete fu elettrificata, i percorsi furono
razionalizzati e le linee scesero a tredici. Quasi tutte con un
passaggio in piazza Castello e tutte con un percorso che portava
dalla periferia in centro. E questo spiega perché nelle cartoline
d'epoca ci siano così tanti tram. Se si può aggiungere, erano tram dal disegno bellissimo e le cartoline d'epoca ci mostrano com'erano, aperti e piccoli, quasi vagoni di un trenino cittadino. Peccato si stia cercando di eliminarli dall'immaginario della Torino contemporanea.
Commenti
Posta un commento