E' sorprendente come noi torinesi siamo progressisti in
campo politico e sociale, sempre attenti a tutelare i più deboli, siano
iniziative dei cosiddetti santi sociali o di laici sensibili, e sempre, a memoria, guidati da Giunte Comunali di
orientamento social-liberale. E poi siamo conservatori come pochi sull'aspetto
della nostra città. Torino ha uno dei centri storici più omogenei d'Italia e
non c'è torinese che non sia orgoglioso del rigore barocco impresso da
Castellamonte e da Juvarra ed ereditato dall'eclettismo del XIX secolo. Non c'è
torinese che non arricci il naso davanti a qualunque tentativo di cambiare
l'immagine architettonica del centro. Pensate che una delle chiese più belle di
Torino, San Lorenzo, non ha una facciata, per non turbare l'armonia della
continuità architettonica di piazza Castello. E che uno dei teatri più
sorprendenti d'Italia, il Teatro Regio di Carlo Mollino, è senza facciata per
la stessa ragione. E non c'è torinese che se ne lamenti. Anzi, la maggior parte
celebra con orgoglio l'immagine rigorosa, elegante e armoniosa di piazza
Castello.
Se c'è cosa che ci disgusta è qualunque tentativo di sovvertire quest'armonia.
C'è qualche torinese che applaude la Torre Littoria, che svetta su piazza
Castello? C'è qualche torinese che mostra orgoglioso il grattacielo di piazza
Solferino, che snatura l'armonia ottocentesca della piazza e dell'incrocio a
cui appartiene? C'è qualche torinese entusiasta del grattacielo della RAI, che
sovrasta Porta Susa e la piazza XVIII dicembre? Qualcuno che celebra felice
l'arrivo del grattacielo di Intesa San Paolo, a rivaleggiare con la Mole
Antonelliana?
Tranquilli, nessuno. In genere i torinesi non celebrano alcun tentativo di snaturare le belle
piazze storiche del centro né alcun progetto che voglia togliere protagonismo
alla Mole Antonelliana. Siamo così, progressisti quando si parla dei più
deboli, ferocemente conservatori quando si cerca di cambiare lo skyline e
l'architettura del centro storico.
Così viene naturale cercare com'era Torino, quando non
c'erano i grattacieli e nel suo skyline svettava solo la Mole Antonelliana, la
costruzione più fotografata e più amata della città.
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