Era l'ottobre del 2000 e Torino si
trovò divisa in due. I ponti sulla Dora vennero chiusi a causa della
pioggia battente, che aveva innalzato il fiume a livelli
di guardia. Anche il Po scorreva minaccioso e i più audaci, sfidando
buon senso e consigli, raggiungevano il ponte della Gran Madre per
guardarlo, in tutta la sua cattiveria. Non fu solo la città divisa
in due, con telefonate da una parte all'altra per raccontarsi come si
stava. No, il peggio furono l'alluvione in Borgo Dora e il terrore
che le fabbriche costruite sul fiume, in quello che è adesso il
Parco Dora (come cambia il volto di una città in decennio!),
potessero crollare, creando un disastro di proporzioni
ingovernabili. Furono giorni di tensione e apprensione: nel 1994
c'era stata un'altra alluvione e ci si chiedeva come fosse possibile,
perché e quando era successo che Torino dovesse pagare pegno così
spesso ai suoi fiumi.
Con l'alluvione fu chiaro che il ponte
Principessa Clotilde, storico attraversamento tra Borgo Dora e
Barriera di Milano, non era più in grado di reggere l'urto del tempo
e della Dora. Si decise così di sostituirlo, nell'ambito di una
riqualificazione degli argini. Un paio di anni dopo, nel 2002, venne
inaugurato il ponte Domenico Carpanini, intitolato al candidato
sindaco di Torino morto prematuramente l'anno prima. E' l'unico ponte mobile di
Torino: memori del disastro dell'alluvione, i suoi progettisti,
l'architetto Giorgio De Ferrari e l'ingegner Francesco Ossola, hanno
voluto dotarlo di una serie di martinetti idraulici che, in caso di
rigonfiamento del fiume, lo sollevano, mettendo in funzione anche le
paratie verticali, che proteggono i due ingressi al ponte.
Ma non
è l'unica particolarità. Avete mai visto un ponte
dotato di gradinata per guardare al fiume? Dovete vedere il Ponte
Carpanini. Forse assecondando la passione dei torinesi per i loro
fiumi e la loro abitudine di sostare sui ponti, per guardare il livello
delle acque, i gabbiani, le anatre e il grado di pulizia, i
progettisti hanno inserito nel ponte Carpanini una piccola gradinata,
lunga quasi quanto la lunghezza del ponte, su cui a qualunque ora troverete
sempre qualcuno seduto a inseguire gabbiani e pensieri.
Lungo 43
metri e largo 12, il ponte ha due corsie centrali, una pista
ciclabile e il marciapiede laterale su cui si trova la tribuna.
La
sua costruzione non è stata l'unica conseguenza della piena del 2000.
Grazie anche a quei drammatici giorni Borgo Dora e il lungofiume sono
stati ampiamente riqualificati: è stato coperto il canale dei
Molassi, è stata realizzata una pista ciclabile sul lungofiume, sono
stati risistemati molti degli spazi pubblici. Ma questo è già un
altro post.
Il ponte Carpanini, sulla Dora.
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