La Galleria Sabauda chiude a causa dei
lavori di ristrutturazione, che, a fine anno, restituiranno a Torino un
Polo Reale rinnovato, un magnifico spazio che riunisce in un solo
complesso architettonico, e in un solo biglietto d'ingresso, cinque
Musei fino a poco tempo fa divisi: Palazzo Reale, Biblioteca Reale,
Armeria Reale, Galleria Sabauda e Museo Archeologico. Ma questa
chiusura, che poteva essere una perdita e un disagio, si è
trasformata in una grande occasione culturale: le opere della
Galleria Sabauda saranno esposte in vari Musei piemontesi, per farle
conoscere anche a chi ha meno occasioni di viaggiare a Torino.
Non
è un'idea geniale? Ed è perfettamente in linea con le nuove
tendenze culturali, che si stanno affermando in Italia e di cui
Torino è, ancora una volta, avanguardia: la diffusione e la
condivisione della Cultura, non più rinchiusa in spazi aulici, ma comune fonte di conoscenza.
La Sabauda in tour, questo il titolo
dell'operazione, inizia in questi giorni, con proiezioni, mostre ed
esperimenti a Torino e in regione. A Torino ci saranno cinque grandi
esposizioni, che coinvolgono Palazzo Reale, l'Armeria Reale, Palazzo
di Città, Palazzo Carignano e Villa della Regina. Mostre ed eventi
anche a Alba, Alessandria, Asti, Biella, Casale Monferrato, Cuneo,
Domodossola, Ivrea, Novara, Saluzzo, Varallo, Verbania e Vercelli.
Come vedete è coinvolta davvero tutta la geografia piemontese, per
un progetto che espone oltre 50 opere e tutte di grande valore. Al Palazzo Reale di Torino, nel Salone degli Svizzeri, arriva il
Ritratto di Carlo
Alberto di Horace Vernet, "doveroso omaggio al fondatore della
Galleria" spiegano gli organizzatori. Nelle altre mostre si è
cercato di garantire una certa continuità della cultura del
territorio, per cui si sono portate in ogni città opere di artisti
nati in quel territorio o che lì hanno lasciato una traccia della
loro opera. Così si spiega la presenza di Martino Spanzotti a Ivrea,
e di Gaudenzio a Varallo. Il Cardinale Maurizio di Savoia a Villa
della Regina, Carlo Emanuele III all'Armeria Reale e Riccardo Gualino
a Biella rientrano invece nel tentativo di raccontare il gusto dei
committenti. Poi ci sono i rapporti tra le opere e i contesti curiosi
e diversi dal solito, così da creare dialoghi culturali inediti.
Nella Sala dei Marmi di Palazzo di Città a Torino si trovano van
Eyck, Beato Angelico e Schiavone o Rembrandt, Reni e Poussin,
insolite terne di artisti per un'insolita location tutta da scoprire;
ad Alessandria il gruppo egizio dell'Antico Regno è stato inserito
nel Palatium Vetus, Giovanni Baglione si trova nella Casa Cavassa di
Saluzzo, i van Loo nella Villa Giulia di Verbania.
Lo scopo
culturale di questo tour è evidente ed encomiabile, soprattutto
adesso che Torino ha deciso di scommettere sul proprio patrimonio
artistico come risorsa economica e gli enti culturali si stano
aprendo all'esterno, con i social e le iniziative di coinvolgimento
dei turisti.
"
La Sabauda in tour per le città nondimeno si
prefigge obiettivi assai concreti" sottolinea la Soprintendente per
i Beni Storici, Artistici ed Etnoantroplogici del Piemonte Edith
Gabrielli "Da un lato, intende garantire al pubblico la fruizione
di alcune fra le più significative opere della collezione torinese. Dall'altro, tanto più in una fase così delicata per la vita del
Paese sembrava e sembra giusto che anche l'Amministrazione dei Beni
Culturali fornisse un contributo fattivo allo sforzo comune di
promuovere l'intero Piemonte sul difficile crinale del turismo, sia
interno che esterno, andando a irrobustire una programmazione locale
peraltro già adesso ricca e soddisfacente".
Tutte le info sulle sedi su
www.artito.arti.beniculturali.it.
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