La
luce e il colore sono il filo che unisce tre mostre temporanee in
corso alla Galleria d'Arte Moderna di Torino.
Al primo piano,
E'
un giorno così bianco, così bianco ricostruisce le atmosfere dello
studio di Ettore Spalletti. Sono sale luminosissime, in cui la luce
naturale si mescola ai colori delle tele di Spalletti. L'azzurro, il
rosa, il grigio polvere. Tele monocromatiche, che trasmettono
serenità, armonia, silenzio. Sembrano quadri semplici, ma in realtà
non lo sono: "Il quadro, la superficie e l’oggetto sono
tutti elementi che richiedono un tempo di lavorazione molto lungo.
Dopo aver dipinto per dieci giorni e aver controllato i tempi di
essiccazione, si passa all'abrasione" spiegava Spalletti
in un'intervista "questa fase i pigmenti si rompono e viene fuori
il colore. Prima non riuscivo a capire le tonalità che avrei
ottenuto alla fine, ma ora, dopo quarant'anni di lavoro, so sempre
cosa mi restituirà il processo. Di solito uso l'azzurro, il rosa e
il grigio, colori che non esistono in natura. Il primo è un colore
atmosferico. Uso sempre azzurri diversi e anche poche gocce di
cobalto orientano il colore. Il rosa è il colore dell’incarnato e
il grigio, infine, ha la capacità di accogliere tutti gli altri
colori. Dentro tutti i miei colori si trova il bianco. La superficie
restituisce una leggera polvere bianca che viene dall'interno". Ed
è tutto questo lavoro a trasmettere lo stretto legame tra colore e
luce nella sua poetica, con la leggera polvere bianca che li rende eterei e quasi inafferrabili.
La mostra alla GAM è parte di un
progetto ambizioso, che ha per protagonisti, oltre al museo torinese,
anche il MAXXI di Roma e il MADRE di Napoli: i tre musei, insieme, rendono omaggio a Ettore Spalletti, con la mostra più completa sul suo lavoro, articolata in tre città.
A rendere ancora più straordinaria la
mostra torinese, però, c'è il confronto con il Ragazzo morso dal
ramarro di Caravaggio. E' un confronto tra maestri di luce di tempi e
poetiche diversi, spiega la GAM, che sfida il visitatore a
confrontarsi con le proprie emozioni, mettendolo davanti al contrasto
d'allestimento scelto per presentare Spalletti e Caravaggio. Si
arriva dalla mostra luminosa, poetica e armoniosa del maestro
abruzzese e si entra in una stanza buia, il cui unico punto di luce è
il quadro caravaggesco. Ed è un quadro inquietante, che mette in
rapporto con lo spavento, il dolore, la perdita dell'innocenza
La
luce che offre atmosfere rarefatte e invita alla meditazione e la
luce che offre uno squarcio sullo sconosciuto, sulla paura, la parte
più intima di se stessi. Non si rimane indifferenti davanti a tanto
contrasto e tanta differenza nell'interpretazione della luce.
Ma
non è ancora finita. La GAM continua a mettere davanti a se stessi
con la mostra allestita al piano sotterraneo, nel GAM Undrground
Project. Il secondo capitolo di Dialoghi, il progetto espositivo e di
ricerca scientifica sulle collezioni permanenti che punta a
instaurare un dialogo con artisti affermati e attivi sulla scena
contemporanea internazionale, è dedicato a Omar Galliani. Si
intitola L'opera al nero ed espone tele di grandi dimensioni, in cui
il nero è il colore predominante, ora accoppiato con il rosso, ora
con il dorato, ora solamente con se stesso e le sue sfumature. Ci
sono La Principessa Liu Ji nel suo quindicesimo anno di età
e varie opere degli anni 70, con
una certa insistenza sui denti ingigantiti. Ma quelle che rimangono in testa, sono le quattro opere realizzate per la GAM.
Paesaggio dei miei veleni, ispirato a Paesaggio con alberi
e ruscello di Antonio Fontanesi
del 1895, che appartiene alla GAM, accoglie solitario nella parte più
ampia del percorso espositivo e lascia un che di inquietante, ma non
quanto i dettagli anatomici, vertebre, casse toraciche, anche
ingigantite e inserite come astronavi nel cosmo, che inducono a
riflettere sui rapporti con lo spazio.
Il nero inquietante e mistico,
dopo il bianco armonioso, la luce rarefatta e lo squarcio sulla
paura.
Non c'è tempo per riposare, perché nella Wunderkammer
aspetta Carol Rama, con i suoi primi acquarelli e alcune opere della
sua maturità. Sono altre inquietudini, quelle di Carol Rama, non è
più colore e luce, ma è sempre l'intimo di ognuno di noi che si
trova a riflettere su passioni e diversità. Si rimane davvero impressionati dai contrasti di emozioni offerti dalle mostre in corso alla GAM: sono davvero imperdibili.
L'opera al nero. Omar Galliani è aperta fino al 18 maggio;
Ettore Spalletti, Caravaggio e Carol Rama saranno alla GAM fino al 15
giugno. L'orario di apertura della GAM è da martedì a domenica
dalle 10 alle 18, chiuso il lunedì. Il biglietto, per le mostre
temporanee e le collezioni, costa 10 euro, ridotto 8 euro; è
gratuito per i minori di 18 anni e per gli abbonati Musei Torino
Piemonte.