Probabilmente passando nel tratto di via Cigna tra il Rondò della
Forca e la Dora l'avrete notata. All'angolo con strada del Fortino
svetta una torre di colore chiaro, di intonaco beige e pietre
angolari bianche, di aperture che sembrano feritoie e una balconata
aggettante nella parte più alta, di curiosi oblò rossi e con tanto
di merli a coronarla. L'architettura è estranea allo stile dei
palazzi che la circondano e ci si chiede incuriositi cosa ci faccia
lì, a ricordare una specie di Medio Evo che da quelle parti non è
mai stato fortificato. E non è infatti dal Medio Evo che arriva: la
torre è una delle poche tracce rimaste della Kursaal Durio, uno dei
birrifici più noti di Torino tra il XIX e il XX secolo.
In quel
periodo sorsero in città vari birrifici, soprattutto nel San Donato
e a Valdocco, dove si utilizzavano i canali e le pendenze della Dora,
per la prima industrializzazione cittadina. Il birrificio Durio sorse
a pochi metri della Dora e con ambizioni maggiori: accanto alla
fabbrica fu costruito un edificio che aspirava a diventare punto di
ritrovo della buona società torinese. La Kursaal Durio era "'birraria', caffè, ristorante, salone per concerti, giochi e
sport. L’edificio era complesso ed era composto da una struttura in
legno e muratura che si ispirava agli chalet svizzeri e una sorta di
salone di 'lusso' che, oltre al gioco delle bocce, si proponeva
anche come 'scivolodromo' (pattinaggio)" scrive Luca Marino in un
bell'articolo rintracciato
su
lastampa.it. All'interno dell'edificio, la decorazione
non era stata lasciata al caso: nell'atrio c'era anche un grande
dipinto del Giudizio Universale, con Dio al centro, affiancato a
sinistra dai condannati all'Inferno e a destra dai beati in Paradiso
che bevevano la birra Durio. La Kursaal non ebbe lunga vita, le
cronache riportano che fu chiusa dopo poco più di un decennio di
vita. L'edificio fu trasformato per qualche tempo anche in cinema,
prima di essere abbattuto dai bombardamenti della Seconda Guerra
Mondiale.
Rimangono le cartoline dell'epoca, che si reperiscono
facilmente nel web e che raccontano una Kursaal di chiara ispirazione
alpina, con decorazioni lignee, balconcini in legno e tetti con le
guglie. Anche la torre presentava motivi decorativi in legno e si
scopre che nei curiosi oblò rossi erano collocati gli orologi, che
il balcone aggettante aveva una ringhiera in legno e che i merli
sostenevano in realtà un tetto dal profilo aguzzo e alpino. Oltre
alla torre rimane anche, sull'altro lato della strada, la facciata
del capannone, su cui, tra i motivi decorativi, si possono ancora
leggere la B e la D di Birra Durio.
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