Lo aveva già anticipato Benedetto
Camerana pochi mesi fa, diventando presidente del Consorzio del
Lingotto, che riunisce tutte le attività oggi presenti nell'antica
fabbrica della Fiat: "Il quartiere del Lingotto sarà il prossimo
cuore di Torino". E non era una boutade.
Nato nella prima metà
del XIX secolo, intorno alla fabbrica fordista voluta dal Senatore
Govanni Agnelli, il Lingotto è sempre stato un quartiere operaio
della periferia meridionale di Torino, raggiunto da linee di autobus
e tram dai percorsi lunghissimi (l'1 partiva da piazza Massaua, al confine con Collegno, e
arrivava fino a piazza Bengasi, al confine con Moncalieri e Nichelino; il 18 partiva da piazza Sofia, in
Barriera di Milano, per terminare in corso Settembrini, a Mirafiori
Sud). La chiusura della grande fabbrica e la sua trasformazione in centro dalle molteplici attività, con albergo, ristoranti, il
centro commerciale 8 Gallery, fiere come il Salone
del Libro o il Salone del Gusto e, nello Scrigno, la Pinacoteca Agnelli, ha cambiato la percezione del
Lingotto. Adesso viene considerato un quartiere dinamico, protagonista del terziario torinese, capace di attrarre torinesi, turisti,
risorse e investimenti. Dopo la trasformazione dell'ex fabbrica della Fiat, sono
arrivate quelle della fabbrica di Carpano, che oggi ospita Eataly, e
del Museo dell'Automobile, uno dei più importanti d'Italia, a poche
centinaia di metri di distanza.
E poi è arrivata la
metropolitana, che ha accorciato le distanze e ha avvicinato il
quartiere al centro: 10 minuti per arrivare dal Lingotto a Porta
Nuova, poco di più per raggiungere Porta Susa.
Non è finita.
Il Lingotto si arricchirà nei prossimi anni del
Green Retail Park, il centro commerciale green friendly, voluto da Oscar Farinetti, e, soprattutto, sarà frequentato dai dipendenti della Regione Piemonte, che saranno
trasferiti nel grattacielo in costruzione nell'area dell'ex Avio, già affacciato nello skyline della Torino meridionale. Tutte
presenze che convertono davvero il Lingotto in una sorta di nuovo
cuore economico e culturale torinese. Una conversione che passa anche
dalla trasformazione del Lingotto in un nodo di interscambio del
trasporto pubblico. La metropolitana attualmente ha il capolinea
davanti al Lingotto Fiere, ma nei prossimi due anni dovrebbe arrivare
fino a piazza Bengasi, poco più di un chilometro più a sud. Tra il
Lingotto Fiere e piazza Bengasi ci sarà una sola fermata, ma
strategica, davanti al grattacielo della Regione Piemonte. A poche
centinaia di metri più a ovest dal Lingotto Fiere c'è la stazione
ferroviaria del Lingotto, già diventata una
delle principali stazioni torinesi del Sistema Ferroviario Metropolitano, che collega
il capoluogo a buona parte della sua cintura. Il problema è che la
metropolitana e il Sistema Ferroviario Metropolitano non sono
collegati direttamente, come sì accade a Porta Susa e a Porta Nuova.
A separarli ci sono poche centinaia di metri e il fascio di binari
della stazione ferroviaria. Una mancanza, questo collegamento, che avverte con disagio chiunque frequenti la Torino meridionale e il
Lingotto: avete idea di come sarebbe più semplice visitare il polo
cultural-ludico di Lingotto Fiere o il Museo dell'Automobile se dalla
Stazione si potesse arrivare direttamente al Lingotto, magari con
qualche
tapis roulant in qualche tunnel o passerella
ad hoc? E avete idea
di come il collegamento tra Stazione del Lingotto e metropolitana
semplificherebbe la vita a migliaia di persone che devono muoversi
tra la cintura meridionale e i quartieri settentrionali della città?
Per facilitare il collegamento tra
metropolitana e stazione sarà costruito un ponte, tra il grattacielo
della Regione e la Stazione del Lingotto, che esalterà il ruolo del
18, tornato a essere tram, e che darà accesso diretto ai binari della
Stazione. Ci saranno anche i
tapis roulant per passare dalla stazione
metropolitana della Regione Piemonte alla Stazione del Lingotto. I
tempi di realizzazione del progetto sono valutati intorno ai 3 anni:
dunque, nel 2017-18, l'intera area dovrebbe essere completamente
trasformata, sia nella sua vocazione economica, che nella sua
mobilità pubblica. Il 18, che tornerà a collegare su binari la
Barriera di Milano a Mirafiori Sud (attualmente in piazza Carducci si
scende dal bus partito da piazza Caio Mario e si sale sul tram che
arriverà in piazza Sofia), avrà un ruolo fondamentale, al collegare
il Lingotto con il nord cittadino da un lato e, dall'altro con il
nodo di interscambio di piazza Caio Mario. Con la passerella
attrezzata di tapis roulant, che collegherà la stazione ferroviaria
con la fermata Regione Piemonte della metropolitana, tutti i turisti
avranno la possibilità di accedere in pochi minuti al Lingotto
Fiere, Eataly, il Museo dell'Automobile, la metropolitana. Se i progetti verranno realizzati come
promesso e nei tempi stabiliti, davvero il Lingotto sarà uno dei cuori di una Torino che aspira a essere centro culturale e polo d'attrazione economico-turistico-culturale del Nord Ovest.
I rendering del ponte che sarà, con i suoi collegamenti con la stazione del Lingotto, dal bel rapporto in .pdf che spiega i cambiamenti progettati,
su mtm.torino.it.
MI
RispondiEliminaPARE CHE SI STIA COSTRUENDO MI ANNO RIFERITO
IO NON LO VISTO DAL VIVO.NON SONO SICURO.