Alla Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo, l'estate passa per ben quattro mostre, inaugurate tutte
il 21 maggio e tutte aperte fino al 7 settembre 2014.
Per il ciclo Greater
Torino, dedicato ai giovani artisti che lavorano a Torino, la
Fondazione ha invitato, come ha fatto nelle precedenti quattro
edizioni, due artisti, Sara Enrico e Hilario Isola.
Biellese, 35enne,
Sara Enrico ha studiato all'Accademia Albertina e si è specializzata
in restauro dei dipinti antichi all'Istituto Spinelli di Firenze,
trasferendo poi questo suo interesse per la storia dell'arte nella
sua ricerca artistica. "Nel ciclo degli RGB,
iniziato nel 2012, l'artista traduce la tela bianca in immagini
digitali, attraverso scansioni i cui esiti sono traccia dei movimenti
fatti compiere alle tele sul piano dello scanner in funzione. La tela
dipinta è usata in altri casi come matrice, o per la realizzazione
di calchi, come nelle piccole sculture raccolte dal 2011 sotto il
titolo Pillows, o per imprimere su superfici diverse
tracce cromatiche che diventano visibili solo in seguito al
distacco. Nel progetto site specific ideato per
Greater Torino, un gruppo di tele, impresse a parete grazie al colore
a olio impiegato anche come collante, sollecita la relazione tra
pittura e installazione, tra recto e verso, tra matrice e copia,
opposti fondanti dell'intera ricerca dell'artista." spiega la
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Hilario Isola, 38enne torinese,
ha studiato Storia dell'Arte all'Università di Torino e dal 2003
collabora con Matteo Norzi e ha realizzato con lui vari progetti. "La
riflessione di Hilario Isola si concentra nei lavori recenti sulla
possibilità di ibridare elementi naturali e artificiali, paesaggi e
visioni interiori. A Greater Torino l'artista presenta 4.000 K,
un'installazione che accosta una serie di disegni di grande
formato, realizzati con pigmenti puri su paperstone, a un'opera in
cui colonie di muffe proliferano e si stratificano da anni su una
stampa del XIX secolo".
Altro dalle Immagini. Da Guarene all’Etna
1999/2014 è un progetto della Fondazione di via Modane, iniziato ben
15 anni fa, per indagare le pratiche dei giovani artisti italiani
impegnati nell'interpretazione del linguaggio delle immagini.
L'indagine ha avuto cadenza triennale ed è stata presentata in varie
parti del nostro Paese; quest'anno, a Torino, presenta dieci artisti,
che partecipano "con i loro lavori ad un'offerta complessiva
assai eterogenea e variegata quanto a forme e utilizzo del linguaggio
delle immagini, ove la fotografia recita tuttavia un ruolo chiave,
ponendosi come riferimento preciso e imprescindibile anche quando non
sembra risultare al centro della ricerca dell'artista". La mostra
ha anche una colonna sonora: la Fondazione ha infatti organizzato un
concorso, la seconda edizione di soundtrART
– la mostra sonorizzata, per la realizzazione
di un brano musicale basato sul concept e sulle immagini della opere;
ha vinto A due passi di Antonello Aloise e Riccardo Di Gianni.
Così accadde è la mostra conclusiva
dell'ottava edizione del progetto Residenza per Giovani Curatori, a
cura di João Laia, Kim Nguyen e Marina
Noronha. "Senza pretesa di essere un sondaggio dell'arte
italiana, la mostra è misura della sua temporalità e di quei
parametri in costante trasformazione che determinano l'incontro e
il confronto tra opere d'arte; è un'opportunità per approcciare
differenze e forgiare singolarità. Così Accade riunisce un gruppo di artisti italiani la cui ricerca
copre cinque decenni. L'eterogenea selezione di opere comprende
immagini in movimento a più stratificazioni, pitture ipertestuali e
sculture realizzate con materiali che si disintegrano, alludendo a
forme di ripetizione e alla memoria materiale. Tra i lavori in
mostra, un'istallazione prodotta con la partecipazione di animali e
una serie di immagini dimostrative associate alla preparazione di
ricette culinarie, presentati accanto ad una selezione di opere della
collezione Sandretto Re Rebaudengo”.
La quarta mostra con cui si
trascorrerà l'estate in via Modane 16 è Europium, installazione
del 26enne francese Thomas Teurlai, uno dei cinque artisti
selezionati per il Postgraduate Progamme (settembre 2013 – luglio
2014) dell'Ecole Nationale Superieure des Beaux-Arts di Lione, con
cui la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ha un'intensa
collaborazione per approfondire il lavoro di ricerca sui nuovi
talenti artistici. "Le opere di Thomas Teurlai sono installazioni
immersive in cui lo spettatore è chiamato ad entrare in contatto con
un mondo nuovo creato dall'artista, un luogo in cui si fondono
paure e colpi di scena, inquietudine e sorpresa. Le attrezzature
tecniche misteriose, i motori in moto, le scintille e le fiamme
accese che compongono le sue sculture sono affascinanti ma allo
stesso tempo pericolosi, opere dal grande impatto estetico ed emotivo
che ricordano laboratori in cui vengono effettuati misteriosi
esperimenti scientifici" scrive la Fondazione Sandretto nel
comunicato sulla mostra. "Europium è opera a metà tra una miniera
urbana contemporanea super-tecnologica e un laboratorio domestico
improvvisato. Un luogo in cui si aprirà una concessione mineraria
parallela e dove l'artista cercherà provocatoriamente di
implementare tutte le apparecchiature e le conoscenze necessarie per
l'estrazione dei metalli preziosi dai componenti elettronici
obsoleti, dai nostri rifiuti tecnologici".
Le quattro mostre sono state inaugurate il 21 maggio con un sorprendente e divertente flashmob, pubblicato dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo anche su youtube.
Tutte le info sulle mostre, sul
sito della Fondazione
www.fsrr.org
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