I paesaggi delle Langhe, Roero e Monferrato, tra le province di Alessandria,
Asti e Cuneo, sono da ieri sera Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'UNESCO.
Sono il 50° sito italiano registrato dall'ente dell'ONU e garantiscono così la
leadership mondiale del nostro Paese, incalzato da vicino dalla Cina, arrivata a
quota 47 siti.
La decisione dell'UNESCO non è stata affatto sofferta ed è arrivata quasi per
acclamazione. Langhe, Roero e Monferrato apportano "un'eccezionale testimonianza vivente della tradizione storica della
coltivazione della vite, dei processi di vinificazione, di un contesto sociale,
rurale e di un tessuto economico basati sulla cultura del vino". E' la
prima volta che un paesaggio legato alla cultura del vino finisce tra i siti
Patrimonio dell'Unità e l'UNESCO spiega nelle ragioni che i vigneti piemontesi
sono "un esempio eccezionale di interazione
dell'uomo con il suo ambiente naturale: grazie ad una lunga e costante
evoluzione delle tecniche e della conoscenza sulla viticoltura si è realizzato
il miglior adattamento possibile dei vitigni alle caratteristiche del
suolo e del clima, tanto da diventare un punto di riferimento internazionale. I
paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato incarnano l'archetipo di
paesaggio vitivinicolo europeo per la loro grande qualità estetica".
Se l'iscrizione alla lista dei siti Patrimonio dell'Umanità è avvenuta in
pochi minuti, non così è stato per tutto il processo della candidatura. Il
faticoso processo è iniziato infatti una decina di anni fa, con gli
infernot
del Monferrato. "Gli
infernot, scavati in una formazione geologica presente
solo nel Basso Monferrato, erano utilizzati
per la conservazione delle bottiglie e rappresentano vere e proprie opere
d’arte. Via via si aggiunsero le altre località della provincia di
Cuneo" spiega Roberto Cerrato, dirigente dell'Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di
Langhe-Roero e Monferrato. Bocciata la candidatura, nel 2011, viene
ripresentata nel 2013, dopo una cernita di località e paesaggi proposti e una
concentrazione nei paesaggi delle vigne, nella rete di castelli presenti, nel
patrimonio culturale ed enogastronomico. Oltre alla cosiddetta
corezone,
costituita da quasi 11mila ettari in 29 Comuni le fomata dalla Langa del Barolo,
dal Castello Grinzane Cavour, dalle colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e
il Barbera, Canelli e l'Asti Spumante, gli Infernot, c'è anche una
buffer zone, circa 76mila
ettari che circondano le sei aree principali, per garantire protezione anche ai
paesaggi circostanti.
Il successo del Piemonte arriva a poco meno di un anno dall'apertura della Expo
e sottolinea ancora una volta il grande valore culturale della nostra Regione. I
paesaggi vinicoli si aggiungono infatti ai Sacri Monti e alle Residenze Sabaude,
anch'essi Patrimonio dell'Umanità. E' un successo che sottolinea, ancora una
volta, l'importanza di cultura, alimentazione e turismo nella costruzione di
un'Italia post-crisi, e il fascino del turismo enogastronomico nel Piemonte
post-industriale.
Langhe, Roero e Monferrato sono a pochi chiliometri da Torino e questo prestigioso riconoscimento è un'ottima ragione per riscoprirli, anche per noi torinesi. I trasporti
pubblici non rendono sempre semplice il viaggio fino ad Alba, Canelli, Casale o
Nizza Monferrato, ma non lasciamoci fermare e approfittiamo dell'estate per visitare i castelli, fotografare i paesaggi, assaporare l'enogastornomia locale.
Ma, pensando ai trasporti pubblici e alla capacità
d'attrazione che queste terre di vino, paesaggi, scrittori e castelli hanno
sempre esercitato, soprattutto sui turisti nordici, dalla Svizzera in su, sorge
spontanea la solita domanda: quando l'aeroporto di Torino si doterà di una base
low-cost, per favorire non solo l'uscita dei turisti torinesi verso l'Europa, ma
anche, e soprattutto, l'ingresso dei turisti stranieri (e del nostro Sud,
perché no?!), nelle aree diventate Patrimonio Mondiale dell'Umanità?
Il sito web della candidatura, con tutte le informazioni, è
www.paesaggivitivinicoli.it; da una delle gallerie fotografiche dello stesso sito, una fotografia delle Langhe.
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