I più giovani ricordano Italia 150: le
grandi mostre alle OGR rinnovate e alla Reggia di Venaria Reale
restaurata, le bandiere tricolore a ogni finestra e balcone, come in
nessun'altra città d'Italia, l'anello tricolore intorno alla Mole
Antonelliana, per celebrare i 150 anni dall'Unità d'Italia, nel
2011. Ma se parlate con i più anziani, non ci sono storie né
paragoni: Italia 61, che nel 1961 ha festeggiato i 100 anni dalla
riunificazione del Paese, è vincente su tutti i fronti.
Il nome ufficiale di Italia 61 è Esposizione Internazionale del Lavoro, ha
segnato una generazione e ha dato un nome a un intero quartiere di
Torino, che ha conquistato le rive del Po, nella corsa verso Moncalieri. Si sviluppa lungo corso Unità d'Italia, immerso nel verde, nel caso
delle costruzioni destinate adesso all'ONU, o alla vista dei
passanti, nel caso dei grandi edifici del Palazzo del Lavoro, del
Palazzo a Vela, del laghetto, dei resti della monorotaia.
Noi,
che l'Esposizione di Italia 61 non l'abbiamo vista, abbiamo tutti in
famiglia almeno un genitore o un nonno che la ricorda con entusiasmo
e rimpianto. Chi non ha mai sentito parlare della monorotaia, che
portava dall'ingresso fino al Palazzo del Lavoro, attraversando il
laghetto, su cui, ancora oggi, svettano i pilastri di cemento e i
ponti su cui passava il trenino? Chi non ha mai ascoltato i ricordi
di chi ha visto il Circarama, con cui si era al centro dei film, con
gli schermi a 360°, che avvolgevano gli spettatori? Chi non ha mai
sentito parlare di Flor61, la grande manifestazione floreale che ci
ha lasciato in eredità lo splendido Giardino Roccioso del Parco del
Valentino? E, soprattutto, alzi la mano chi non ha mai invidiato
genitori e/o nonni che hanno visto la mitica ovovia, che, passando sopra il
Po, portava dal Parco del Valentino fino a Cavoretto, in collina. 871
metri di lunghezza per un dislivello di 118 metri, un collegamento
spettacolare, con piccole cabine da due posti, coloratissime e futuristiche, che attirava turisti e torinesi a frotte e che ancora oggi è rimpianto, tanto che i sognatori più
audaci immaginano addirittura di ripristinarlo, come un possibile mezzo di
trasporto pubblico tra la collina e la cittào.
Italia 61 ha colpito l'immaginario di una
generazione, ma, come tante manifestazioni nate
per soddisfare il presente e senza immaginare il futuro, ha
lasciato in eredità edifici favolosi, come il
Palazzo del Lavoro o il Palazzo a Vela, di cui Torino non ha sostanzialmente saputo cosa fare. Se ne riparlerà, perché sono
entrambi edifici che meritano un posto speciale nella storia
dell'architettura torinese.
Ma adesso è il momento di ricordare
Italia 61, con alcune fotografie dell'epoca, tratte dal web e, in particolare, da
www.italia61.it, il bel sito web che riporta
foto, articoli, ricordi, nostalgie, proposte .
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