Inizia oggi, con la prima tappa nella chiesa San Domenico di
Casale Monferrato (AL), il progetto culturale
Sulle tracce dei
Solari, che invita a riscoprire il territorio piemontese, attraverso
un itinerario tra sette chiese dell'Alessandrino, dell'Astigiano e
del Vercellese, uno spettacolo teatrale e un convegno.
Il
progetto è nato per divulgare al grande pubblico i risultati di un
gruppo di studio, che, coordinato dal professor Giuseppe Dardanello dell'Università di Torino, ha
censito i paliotti delle chiese piemontesi, analizzandone materiali,
maestranze e modelli. Al termine dei lavori, è stato pubblicato un
libro
Paliotti, scagliole intarsiate del Piemonte del Sei e
Settecento, ma l'Associazione Pentesilea, con la Diocesi di Casale
Monferrato, l'Associazione Idea Valcerrina, l'Associazione Municipale
Teatro e l'Agenzia Sviluppo Locale di San Salvario, e grazie al
contributo della Compagnia di San Paolo, è voluta andare oltre e ha
dato vita al progetto
Sulle tracce dei Solari.
E prima di proseguire è
bene spiegare cosa siano i paliotti. Avete presente gli altari delle
chiese? Il paliotto è il rivestimento decorativo che sin dal
Medioevo si trova nel fronte degli altari, in molte chiese
piemontesi. Poteva essere rimovibile, di cuoio, legno, metallo, ma
generalmente era di tessuto, ricamato o dipinto, montato su teli di
legno. Erano manufatti, veri e proprio arredi liturgici
imprescindbili per gli altari, e venivano utilizzati a rotazione,
secondo i colori stabiliti dal calendario liturgico. I paliotti
potevano essere anche fissi, realizzati in marmo o in scagliola, un
composto di gesso, colla, con pigmento del colore, e polvere di
marmo.
"Dalla fine del Seicento i paliotti in scagliola
intarsiata si diffondono in diverse aree del Piemonte" spiega la presidente dell'Associazione Pentesilea Elena Di Majo "Dai primi decenni del Settecento la
produzione è in mano alle maestranze provenienti dalla zona dei
laghi lombardi e dalla Svizzera, prima i Solari e i Rapa, poi, dalla
seconda metà del secolo, i Pancaldi". Queste famiglie si muovevano
sul territorio in modo stagionale, alla ricerca di lavoro; seguendo
le loro migrazioni è possibile leggere la loro evoluzione
professionale: "Le loro tracce raccontano storie molto diverse, ora
circoscritte in aree ben definite, caratterizzate dalla proposizione
degli stessi modelli, ora legate a esperienze di mobilità di vasta
scala e di incalzante rinnovamento dei repertori". L'emigrazione
stagionale era occasione di incontri, di
scambi di sapere, di evoluzione artistica e culturale. "Una
mescolanza di saperi e di linguaggi, occasioni di crescita, di
evoluzione e di arricchimento, che dovrebbe farci pensare in altro
modo a chi attraversa il Mediterraneo in cerca di lavoro, con la
propria esperienza e la propria cultura" sottolinea Enrico Gentina
dell'Associazione Municipale Teatro.
Una delle prime famiglie ad
avere una bottega specializzata in paliotti in scagliola fu quella
dei Solari, che, all'inizio del '700, grazie a Pietro Solari, rinnovava costantemente, e in modo creativo, il proprio repertorio, grazie ai
continui viaggi tra Piemonte e Lombardia.
Sulle tracce dei Solari si
propone di far conoscere proprio il lavoro di questa bottega e di far guardare con occhi nuovi agli altari delle chiese piemontesi,
rivelando al grande pubblico il sapere, la cultura e anche le
migrazioni che ci sono dietro quest'oggetto decorativo.
Due
storiche dell'arte, specializzate su quest'argomento, accompagneranno i visitatori alla scoperta di sette
chiese piemontesi, tra luglio e settembre: la chiesa di San Domenico, a Casale Monferrato (AL), il 5 luglio alle ore 15.30 e il 6 settembre
alle ore 14.30; la chiesa di San Michele, a Bazola (AL), il 6 luglio
alle ore 17 e il 13 settembre alle ore 15; la chiesa di San Germano
Vescovo, a Palazzolo Vercellese (VC), il 12 luglio alle ore 10.30 e
il 20 settembre alle ore 10; la chiesa di SS Vittore e Corona, a
Grazzano Badoglio, (AT), il 13 luglio alle ore 16.30 e il 27
settembre alle ore 15; la chiesa della Natività di Maria, a
Montalero di Cerrina (AL), il 20 luglio alle ore 10.30 e l'11 ottobre
alle ore 15; la chiesa di Sant'Antonio, a Odalengo Grande (AT), il 20
luglio alle ore 11.30 e il 4 ottobre alle ore 15; la chiesa di
Sant'Antonio Abate, a Moncalvo (AT), il 27 luglio alle ore 15 e il 19
ottobre alle ore 15.
All'itinerario culturale si accompagnerà
uno spettacolo teatrale, a cura dell'Associazione Municipale Teatro,
ispirato dalle migrazioni di questi artisti e dal loro lavoro e
intitolato
Tre once di colla tedesca; sarà presentato il 10 ottobre
alle 21 alla Casa del Quartiere di San Salvario, in via Morgari 14, e
nella chiesa di Sant'Antonio Abate di Moncalvo, il 19 ottobre alle
ore 21. Appartiene al progetto anche il convegno
Paliotti. Scagliole
intarsiate nel Piemonte del Sei e Settecento, che si terrà ad
ottobre, in una data non ancora stabilita, a Torino.
Tutti gli
appuntamenti sono gratuiti. Rimane da sottolineare come questo
progetto, mescolando generi e creando una rete di rapporti tra
associazioni occupate in settori diversi, permetta la riscoperta del
proprio territorio, la rivalutazione dell'arte locale, anch'essa
portatrice di culture e valori, e la divulgazione di risultati
scientifici di grande valore per la nostra identità. La Cultura come risultato di mescolanze, non solo nella produzione, ma anche nella sua divulgazione: un'idea interessante e importante. D'ora in poi,
grazie a
Sulle tracce dei Solari, si guarderà in modo diverso agli
altari delle nostre chiese.
Le informazioni sul progetto,
sul sito web pentesilea.org
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