Si parla da tempo dello spostamento
della Biblioteca Civica torinese dalla sua attuale sede di via della
Cittadella 5, in pieno centro storico, a Torino Esposizioni, storico
edificio costruito nel 1938 da Ettore Sottsass come Palazzo della
Moda, trasformato nel 1948 da Pier Luigi Nervi e da tempo senza una
funzione ben precisa, nonostante il fascino delle sue strutture. Il
trasferimento della Biblioteca, che nei nuovi spazi farà riferimento "a modelli europei più evoluti", implica la trasformazione di
Torino Esposizioni e dello stesso Parco del Valentino in un nuovo
polo cultural-turistico-ludico. Nello storico edificio dovrebbero
infatti arrivare anche varie attività didattiche del Politecnico di
Torino e dovrebbe rimanere il Teatro Nuovo.
Nei giorni scorsi il
Comune ha presentato il Masterplan, in cui spiega come questa sia "l'occasione per il ridisegno complessivo di un tassello urbano
strategico per la città, soprattutto per la sua stretta relazione
con l'asse fluviale"; si tratta di "un'occasione emblematica di
come un singolo progetto possa, in una visione unitaria, assumere una
valenza strategica a scala urbana, grazie alla sua capacità di
integrare le risorse e le politiche territoriali e culturali della
Città con quelle di formazione e ricerca dell'Università e del
Politecnico".
Decentralizzare la Biblioteca, e renderla più
lontana a chi abita nei quartieri settentrionali di Torino, così
come far convergere migliaia di persone al giorno nel Parco del
Valentino, senza un adeguato piano dei trasporti pubblici, non sembra
una grande idea. Ma il progetto di ristrutturazione di Torino
Esposizioni è decisamente affascinante. Soprattutto perché,
riportano i quotidiani torinesi, c'è un accordo di massima con Renzo
Piano, che collaborerà, senza ricevere alcun compenso, a parte i
rimborsi spese, alla trasformazione dell'edificio firmato da uno dei
suoi maestri più ammirati, Pier Luigi Nervi.
Il Masterplan, che
trovate
in pdf su comune.torino.it, presenta le ipotesi di progetto
dei vari padiglioni di Torino Esposizioni. La Biblioteca Civica sarà
ospitata nei padiglioni 2, 2B e 4, costruiti nel 1948 da Pier Luigi
Nervi, la cui caratteristica architettonica più notevole è la
grande volta del padiglione 2, con una luce di 81 metri e 110 di
sviluppo longitudinale; si sostiene grazie ad "archi solidarizzati,
ciascuno costituito da 13 elementi prefabbricati in ferrocemento. Il
senso di profondità di questo spazio è accentuato da enormi
ventagli, anch'essi in ferrocemento, che raccordano 3 a 3 gli archi a
ciascun pilastro. Le spinte della semicupola dell'abside, con cui si
conclude il grande salone, sono contrastate da un grande frontone e
dalla resistenze delle travi di bordo e dal solaio anulare piano".
Un capolavoro dell'architettura degli anni 40 che non può andare
perduto e che il progetto della Biblioteca intende, anzi,
valorizzare.
Ed è qui che inizia la parte del Masterplan che
interessa questo post: il trasferimento della Biblioteca Civica, la
sua trasformazione in una Biblioteca di stile europeo per la fruizione, la
ristrutturazione dei padiglioni di Torino Esposizioni per
accoglierla.
Secondo il Comune, la nuova Biblioteca Civica
Centrale non solo sarà l'elemento centrale della trasformazione
dell'edificio, ma approfitterà di questo trasferimento, per assumere "tutte le valenze e le potenzialità attrattive di una moderna
biblioteca pubblica, centro culturale e informativo, ma anche luogo
d'incontro e socializzazione, facilmente accessibile ad utenti di
tutte le età e di diverse condizioni e provenienze culturali e
sociali, grazie alla crescita del potenziale informativo, anche
multimediale, alla maggior visibilità e capacità di attrazione, al
comfort degli ambienti, al maggiore raggio d'influenza".
Si
prevede un afflusso giornalieri di 5mila persone, che troveranno
circa 1 milione di libri, la maggior parte dei quali sarà
consultabile a scaffale aperto, in uno spazio di oltre 28mila metri
quadrati; "si porrà al livello delle maggiori 'sorelle'
biblioteche pubbliche del mondo occidentale, in quanto è calcolata
su una previsione di crescita per i prossimi 50 anni e su una fascia
di utenza comprendente l'intera area metropolitana torinese". La
nuova sede della Biblioteca, visti i grandi spazi di cui usufruirà,
dovrà garantire non solo l'accesso diretto del pubblico a buona
parte dei libri, ma anche la disponibilità di documenti multimediali
ed elettronici, salette di studio per lavori di gruppo, sala
conferenze attrezzata per teleconferenze e traduzione simultanea, n
numero adeguato di posti a sedere e postazioni telematiche, spazio
espositivo per i giornali, spazi per eventuali mostre temporanee.
Il rafforzamento del ruolo culturale della Biblioteca e la sua
capacità d'attrazione saranno sottolineati grazie all'inserimento
a Torino Esposizioni, dove c'è già la sede del Teatro Nuovo, e dove
confluiranno, poi, come già detto, varie attività didattiche del
Politecnico di Torino. Senza dimenticare che l'edificio si trova ai
margini del Parco del Valentino, in cui si trovano strutture
cultural-turistiche come il Borgo Medievale, vari punti di ristoro,
diversi spazi culturali come l'Orto Botanico, e il Castello del
Valentino, sede della Facoltà di Architettura. Sulla carta un
progetto affascinante.
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