La Storia ci parla sempre di guerre e condottieri e quasi mai di donne e
di cultura. Per questo occasioni come quelle offerte dalla Biblioteca Reale di
Torino vanno prese al volo. Fino al 26 luglio 2014, la Biblioteca ospita la mostra
Principessa di potere, Principessa di sapere, che, attraverso i libri
dal lei amati e a lei dedicati, ricostruisce la figura di Margherita
di Valois, figlia di Francesco I di Francia, sorella di Enrico II di Francia e
moglie di Emanuele Filiberto di Savoia. Una donna colta e raffinata,
che non può essere definita solo dalle sue nobili parentele.
A
lei
Rotta su Torino ha dedicato un post pochi giorni fa, per questo è
interessante tornare a parlarne, adesso che una mostra approfondisce la sua figura. Andò
in sposa, a 36 anni, a Emanuele Filiberto per un trattato politico, quello di
Cateau Cambrésis, e divenne poi il suo più ascoltato consigliere, senza però rinunciare ai suoi interessi culturali e
scientifici. A Parigi, prima delle nozze, Margherita era circondata da letterati, poeti,
matematici e scientifici, che le dedicavano libri e poemetti; grazie
alle origini regali e alle rendite del ducato di Berry, poteva mantenere una propria corte, formata da un centinaio di
persone, poteva dedicarsi ai propri interessi e vivere una vita
raffinata ed elegante, nel lusso non solo materiale, ma anche
culturale.
Sposato Emanuele Filiberto e arrivata a Torino, cercò
di ricreare nella nuova capitale del Ducato un circolo di letterati,
musicisti e poeti; la assecondava il marito, che, seppure occupato a
riformare lo Stato e a garantire la sicurezza di Torino, con la
costruzione della Cittadella, amava musica, letteratura e
architettura. A Torino, come prima a Parigi, iniziarono ad arrivarle
in dono molti libri e molti altri le venivano dedicati.
Nella mostra
della Biblioteca Reale si possono ammirare le Bibbie, le pastorali,
il poemetto
Libro da Cavalleria entitulato El Cavallero
Resplendor, ispirato dalle gesta di Emanuele Filiberto. Tra i libri
della sua Biblioteca, c'erano anche un manoscritto
miniato, il
Libro
di Preghiere,
dono di nozze di Cristoforo Duc; le
Rime
regalatele nel 1544
dal Bandello; le opere dedicatele da Du Bellay, Ronsard, de Buttet,
senza
dimenticare i
testi scritti da medici, poeti e intellettuali ebrei. Libri che
raccontano una donna colta, curiosa, attenta, attratta dalla
spiritualità, ma pronta a leggerla con uno spirito aperto e
tollerante sconosciuto al suo tempo. La Duchessa di Savoia, a Torino,
come prima a Parigi, si circondava di letterati ed esponenti
religiosi pericolosamente vicini alle eresie, non temeva il confronto
con il diverso. E, grazie alla sua influenza, Emanuele Filiberto fu
molto più aperto dei sovrani suoi contemporanei, nei confronti degli
eretici, arrivando a firmare il Trattato di Cavour, che, nel 1561,
garantiva ai Valdesi una certa libertà di culto nelle loro valli.
Una parte della mostra è dedicata al
battesimo di Carlo Emanuele, l'unico figlio di Emanuele Filiberto e
Margherita, chiamato il figlio del miracolo, perché arrivato quando
nessuno se lo aspettava, dato che Margherita, sposatasi in età avanzata per l'epoca, era considerata ormai incapace di procreare. E invece
l'erede al trono sabaudo nacque nel 1562 e i suoi genitori, impazziti
di felicità, decisero di realizzare il più sfarzoso battesimo che
si fosse mai visto. Impiegarono cinque anni a studiarlo nei minimi
dettagli. E ci furono Pastorali dedicate al piccolo principe e libri
che raccontarono in Europa la solenne cerimonia celebrata a Torino.
Principessa di potere, Principessa di sapere è una mostra
insolita e preziosa. Si trova in una cornice affascinante e perfetta
per descrivere Margherita di Valois: una biblioteca lignea e solenne,
che suscita rispetto e ammirazione. I libri sono protetti da teche e
accompagnati tutti da una breve scheda, che ne spiega contesto e
storia; numerosi pannelli spiegano invece Margherita, i suoi
interessi, le sue passioni, i rimpianti lasciati dalla sua morte nello stesso Emanuele Filiberto, che non ebbe con lei la
vita affettiva auspicabile, ma che ebbe in lei la più leale degli
alleati.
Più mostre che ci raccontino le donne della Storia, il
loro ruolo dietro le quinte, la loro forza culturale, la
determinazione dei loro valori, capaci di influenzare il corso della
Storia.
Principessa di potere, Principessa di sapere rimarrà
aperta alla Biblioteca Reale, in piazza Castello 191, fino al 26 luglio 2014; gli orari di apertura sono da lunedì a
venerdì dalle 9 alle 18.30 e sabato dalle 9 alle 13.30; l'ingresso è
libero.
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