Friendly Piemonte è un progetto nato nel 2009, per
promuovere Torino e il Piemonte tra i turisti omosessuali, che
costituiscono una delle nicchie più importanti per lo sviluppo del
turismo. Vi do qualche cifra non italiana per farvi un esempio. Sul
blog Rotta a Sud Ovest, qualche tempo fa è stato pubblicato
uno studio della Camera di Commercio e Turismo Gay e Lesbiche dell'Andalusia,
riguardante Siviglia: "Nel 2012 i turisti omosessuali hanno
lasciato in città un totale di 68,6 milioni di euro e si prevede che
nel 2013 le loro visite cresceranno del 10%, perché l'aumento del
segmento omosessuale segue ritmi esponenziali, in Andalusia, una
delle regioni più gay-friendly di Spagna". A Siviglia il
turista omosessuale spende il 40% in più di quanto speso dai turisti
degli altri segmenti, perché, come spiega Juan Pedro Tudela, che ha
presentato lo studio, "c'è una grande confusione riguardo al
turismo omosessuale: molte persone lo identificano con chi sta sulle
carrozze nelle Giornate dell'Orgoglio Omosessuale, ma la maggior
parte delle persone non è così". L'identikit del turista
omosessuale è quello di una persona "con più di 30 anni, con
un alto potere d'acquisto e che non deve spendere i propri soldi
negli studi dei figli".
Secondo il sito quore.org, che si
occupa della promozione sociale dei LGBT, ci sono
trend specifici dei turisti omosessuali: hanno l'abitudine di scegliere
destinazioni con presenza di eventi LGBT o di prediligere luoghi
caratterizzati dalla presenza di comunità locali LGBT, effettuano
prenotazioni per lo più online, si muovono soprattutto a ottobre,
settembre e febbraio, hanno una media di dieci pernottamenti, con
numerosi weekend e
short breaks; anche il loro profilo presenta
tratti comuni: hanno una maggiore concentrazione di single (28% di
media), hanno un livello di istruzione più alto (il 28% è laureato,
contro il 22% della media italiana), hanno una concentrazione maggiore
nelle professioni creative e dirigenziali, sono DINK (doppi ingressi
e nessun figlio), hanno maggiore disponibilità economica, hanno
stili di vita ispirati dall'innovazione e dalla creatività.
Cosa
fanno Torino e il Piemonte per attrarre i turisti omosessuali? Quali
strategie hanno attuato per soddisfare le loro esigenze? Sapete, per
esempio, che a Madrid, nei giorni dell'Orgoglio Omosessuale arrivano
ben un milione di turisti, grazie a decine di iniziative studiate
ad
hoc e a strutture di accoglienza che preparano offerte, reti e card apposite? L'Italia, rispetto ad
altri Paesi europei, è molto in ritardo nelle politiche per il
turismo omosessuale. Come sottolinea Quore, "le opportunità sono
legate sia all'aspetto meramente numerico ed economico, sia ai
contenuti sociali e culturali connessi alla qualità ed alla
composizione di tale pubblico. Parlare di accoglienza del turista
LGBT non significa pretendere trattamenti speciali ma parità di
rispetto e considerazione. Talora sono piccoli gesti, sguardi, parole
che marcano la soglia di una buona accoglienza o, al contrario,
determinano una percezione di sgradevole disagio".
Da questo
parte
Friendly Piemonte. Omofobia no grazie, un progetto che, indirizzato a
operatori turistici ed esercenti, intende diffondere la cultura del
rispetto delle differenze, in modo da rendere più accogliente il
territorio. Per i Comuni e le Associazioni che ne faranno richiesta,
ci saranno anche incontri e percorsi di sensibilizzazione, in modo da
informare e migliorare le pratiche di accoglienza di operatori
turistici ed esercenti.
Al momento il progetto coinvolge Torino e
nove Comuni della sua cintura: Beinasco, Chieri, Chivasso, Collegno,
Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Rivolie Venaria Reale. Sono
coinvolti anche Turismo Torino e l'Ascom Torino, che rendono più
capillare la diffusione della campagna di informazione. Gli
esercenti, le istituzioni e le associazioni che agiscono nel
territorio possono utilizzare una vetrofania,
Omofobia No Grazie, con
il loro di Friendly Piemonte, che risulta perfettamente comprensibile
al turista straniero e che dà al turista LGBT la certezza di
trovarsi davanti a una struttura che rispetta e accoglie le sue
esigenze.
Il progetto è stato lanciato a dicembre 2013 e da
allora vi hanno aderito importanti realtà territoriali. La GTT ha
annunciato a maggio che esporrà le vetrofanie con il logo
Omofobia. No grazie in tutti i suoi 1750 mezzi di terra e proietterà il video
del progetto sugli schermi presenti nelle stazioni della
metropolitana. La Sagat, che gestisce l'Aeroporto di Caselle, ha
deciso di esporre le vetrofanie ed i materiali di comunicazione del
progetto non solo nell'area degli arrivi, ma anche in tutti i
negozi interni dell'aeroporto, dando così una bella immagine di
accoglienza e di calore ai turisti in arrivo. L'ultimo ad aderire, un
paio di giorni fa, il Museo Egizio, che in una fase di encomiabile
rinnovamento, ha deciso di partecipare alla vita cittadina anche con
questo riconoscimento dei diritti individuali.
Su quore.org,
nella sezione Friendly Piemonte Map, ci sono due cartine, continuamente aggiornate di enti, istituzioni,
associazioni, locali, che aderiscono a questo progetto e a questa
campagna, a Torino e nei suoi dintorni. Dategli un'occhiata: ci sono librerie, ristoranti, teatri,
cinema, bar, una Torino sempre in movimento, aperta, colta,
tollerante, che ha fatto della mescola e del confronto un vantaggio.
E' la Torino migliore, che merita l'applauso non solo degli LGTB, ma
di chiunque, a prescindere dalle proprie scelte sessuali, creda in
una società aperta e tollerante, in cui ci sia spazio per tutti.
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