Se siete cultori della birra, il weekend in arrivo è il vostro
momento. Il 30 e il 31 agosto saranno in città, all'Open Baladin di
piazzale Valdo Fusi, ben 40 maestri della birra artigianale italiana,
che parteciperanno all'Open Baladin
Fest, per festeggiare i 18 anni di birra
artigianale italiana. "I protagonisti saranno proprio i birrai,
inviati a raccontarsi, a raccontare le loro birre e a fare un punto,
in pubblico, sui primi 18 anni della birra artigianale italiana" spiegano gli organizzatori "160 Birre Vive alla spina, tutte
rigorosamente artigianali, non pastorizzate e tutte, ma proprio
tutte, presentate e descritte nel corso dei due giorni dai birrai e
da Lorenzo Dabove, in arte Kuaska".
E' un anticipo di
Oktoberfest in salsa torinese? Più o meno. L'atmosfera che si vuole
ricreare è quella festosa della manifestazione tedesca, con il sapore e lo stile del
made in Italy. Ad accompagnare la birra in
tutte le sue declinazioni, non ci saranno salsicce e crauti, ma
alcuni dei prodotti più apprezzati dello
street food italiano. A
curare il lato gastronomico della manifestazione, c'è lo chef
Kumalè, che ha chiamato a Torino il Consorzio della focaccia di
Recco, la bombetta della pugliese Valle di Itra, il Lampredotto
fiorentino, lo gnocco fritto e la patata ripiena piemontesi. Ce n'è,
lo vedete, per assaggiare le proposte più tradizionali e più
saporite della cucina di strada italiana. A completare la proposta
culinaria, saranno i fritti e gli hamburger preparati dai ragazzi di
Open Baladin Torino. Siccome i posti sono limitati, meglio prenotare
all'email
chef@kumale.net.
La
colonna sonora della festa è a carico di Radio GRP, in particolare
del programma CocinaClandestina, che gestisce sia gli speakers che il
sottofondo musicale unplugged; la musica sarà suonata in acustica da
Brass Brand. E siccome piazzale Valdo Fusi è uno dei regni
prediletti degli skaters, ci saranno anche loro, con esibizioni e
corsi di avvicinamento per i più piccoli. Per gli skaters, con cui
l'Open Baladin è arrivato a stringere ottimi rapporti, dopo la
diffidenza iniziale, c'è una birra, la Pop,
che Teo Musso, il patron del locale e della manifestazione, ha loro
dedicato. E, racconta Musso a
La Stampa, "l'etichetta l'hanno realizzata
gli stessi che hanno reso così unico il piazzale".
Uno spazio
ad hoc sarà lasciato ai writers, che potranno dipingere su pannelli
appositamente approntati sui temi della birra e della festa.
Open
Baladin Fest aspira a diventare un appuntamento annuale, per
ricordare le lunghe tradizioni di Torino come capitale della birra
italiana (fino al XIX secolo alcuni dei migliori birrifici italiani
si trovavano in zona San Donato: la Bosio & Caratsch fu la prima
birra prodotta in Italia, la Boringhieri una delle più famose).
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