E'
stato vedere una foto di piazza Statuto della metà del XIX secolo e
pensare che, in fondo, non sempre è
o tempora o mores e non sempre
la Torino com'era è migliore della Torino com'è.
Con Porta
Palazzo, piazza Vittorio Veneto e piazza Carlo Felice, piazza Statuto
costituisce
uno dei grandi ingressi aulici al centro di Torino. E' anche l'ultima grande piazza d'ingresso costruita in una città già priva
delle mura dei successivi ampliamenti e ormai già capitale d'Italia.
Il progetto della piazza, firmato dall'architetto Giuseppe Bollati e
realizzato tra il 1864 e il 1865, di stile neoclassico, rispetta il
gusto solenne delle piazze d'ingresso a Torino e aggiunge un
inaspettato e sorprendente bicromatismo, un giallo e rosso che non si
trova altrove e che è piuttosto insolito in una città che ha fatto
della sobrietà la sua principale caratteristica, anche
architettonica (Torino riserva l'esuberanza quasi sempre solo per gli
interni, si tratti di architetture o stili di vita).
La prima
piazza Statuto risulta piuttosto spoglia, priva degli alberi e delle
aiuole che oggi la rendono uno degli spazi verdi più apprezzati del
centro. Ma, secondo le cartoline dell'epoca degli anni seguenti alla sua costruzione, e riprese da museodeltram.it,
non mancava la solita linea del tram. L'immagine della piazza è cambiata
nel 1879, con l'inserimento del grandioso Monumento del Traforo del
Frejus, realizzato su disegno del conte Marcello Panissera, per
celebrare la forza della ragione, rappresentata dal Genio alato,
sulla forza bruta, rappresentata dai Titani: il Genio
alato sovrasta una sorta di piramide, formata con autentici massi
ricavati dai lavori del traforo, mentre i Titani si trovano,
abbattuti e vinti, alla sua base. Se chiedete ai torinesi, però, vi
diranno che il Monumento celebra le Vittime della costruzione del
Traforo, i minatori che si giocarono la vita nelle viscere delle
Alpi. Un doppio significato, per il grande monumento, senza il quale
oggi piazza Statuto è inimmaginabile (anche per il significato esoterico che lo accompagna, ma è già un'altra storia).
Meglio quando piazza Statuto era
un'assolata piazza neoclassica, di gusto parigino, o meglio adesso,
con nel suo cuore i verdi giardini e il monumento al Frejus?
Questione di gusti, probabilmente, ma non viene troppo da rimpiangere
la Torino com'era, questa volta.
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