E se agli itinerari torinesi, tra
caffè, mostre, musei e ristoranti, si aggiungesse un percorso nella
moda, tra gli stilisti, che rendono
la moda torinese originale "per l'attenta ricerca, la creatività e
l'innovazione?" Lasciando da parte gli stereotipi di Torino
capitale di quasi tutto, possiamo però dire che la moda ha una lunga
tradizione in città, dalle prime sfilate dell'alta moda italiana
alle sartine immortalate da Cesare Pavese all'eleganza sobria, e allo
stesso tempo ricercata, delle torinesi, ancora in grado di colpire
gli stranieri e i turisti di passaggio.
Per far emergere tutto
questo e, in particolare "l'unicità dei fashion designers di
Torino", è nata una nuova guida, Fashion TOur, ideata dall'associazione Arte In Voce e distribuita
gratuitamente da novembre negli alberghi del centro cittadino e negli
Uffici del Turismo. L'itinerario che propone si muove tra il centro,
Vanchiglia, Borgo Po e Borgo Aurora ed è davvero facile seguirlo per
i turisti che visitano Torino e non hanno tempo di allontanarsi dalle
principali attrazioni cittadine (nella mappa della guida sono segnalati, oltre agli atelier, anche i luoghi turistici simbolo
di Torino). In questo modo, seguendo la guida, possono aggiungere agli itinerari turistici più tradizionali, un ulteriore elemento di conoscenza, un po' insolito e generalmente poco considerato, dell'anima e delle inquietudini di Torino.
Gli stilisti e atelier proposti sono Bibi
Gramaglia selezione, Born in Berlin, Diderot Maison, Jamais Sans Toi,
Maria Teresa Grilli, Na2rale, Ombra di foglia, Trakatan, Turin Eyes e
Walter Dang. Come vedete ci sono anche alcuni dei nomi più noti del
made in Turin emergente ed è bello che sia stato dato spazio sia ai
veterani che ai più giovani, in modo da avere un quadro eterogeneo
della moda prodotta in città. In realtà, spiega Francesca Petrone, responsabile della comunicazione, non c'è
stata una vera e propria selezione: "Il progetto sperimentale è partito come 'progetto pilota' prevedendo l'inclusione di 10 atelier. Lo
abbiamo presentato agli atelier che avevano le caratteristiche di
unicità che cercavamo e ha avuto buon riscontro con le relative
prime dieci adesioni. E' possibile che una futura edizione della
guida includa molte più realtà".
Per ogni stilista la guida
contiene una scheda, in italiano e in inglese, che racconta
sinteticamente la sua storia e gli obiettivi della sua ricerca. Così
si scopre l'artigianato che consente di plasmare a proprio gusto le
montature degli occhiali di Turineyes, la passione per la maglieria
innovativa di Mariateresa Grilli, l'interesse per un pret-a-porter
non convenzionale di Ombradifoglia, l'indipendenza dei tagli di Born
in Berlin, la sperimentazione nelle forme e nei materiali di Bibi
Gramaglia, la libertà espressiva di Walter Dang. I fashion designers
che hanno aderito alla guida sembrano avere in comune la passione per
la ricerca e per la sperimentazione e sembrano voler vestire persone
consapevoli di se stesse, che amano l'originalità, che non temono
l'anticonvenzionalità, che si sentono libere nelle proprie scelte.
E, viene da pensare, al seguire la guida: non sarà che i nostri
atelier e i nostri stilisti parlino, in fondo, anche di noi torinesi,
di come siamo e di cosa amiamo?
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